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Allarme giustizia, non ci sono più Pubblici Ministeri

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lunedì 16 febbraio 2009

Allegoria della Giustizia, tela di Luca Giordano.

Il Consiglio Superiore della Magistratura ha pubblicato i dati relativi alla situazione della giustizia in Italia, aggiornati al 10 febbraio, i quali evidenziano come scarseggino sempre più i Pubblici ministeri per avanzare le accuse, in molte procure italiane.

Il presidente della Associazione Nazionale Magistrati Luca Palamara così si esprime: «Non solo sarà impossibile indagare e fare i processi alle grosse organizzazioni criminali ma anche ai responsabili di reati comuni di allarme sociale, dalla pedofilia alla violenza sessuale. E dunque se si va avanti così, si arriverà allo sfascio totale».

Nelle procure per i minorenni di Caltanissetta e in quella di Reggio Calabria, i posti scoperti sono il 100%, ovvero non sono rimasti più sostituti procuratori, ma soltanto il capo ufficio. Nelle altre procure i vuoti sono: Gela 80%, ove l'organico di cinque membri sta per privarsi di un sostituto procuratore più altri due, presenti soltanto in via provvisoria da un altro ufficio, Gorizia 60%, Ragusa e Nuoro 67%, Enna e Patti 75%, mancando in ambdue di tre sostituti su quattro. Nelle procure di Pavia e Alba di quattro sostituti PM necessari, ve ne è uno solo operativo. Tutte al 50% le procure di Aosta, Crema, Casale Monferrato, Brescia (procura per i minori), e Vercelli.

Naturalmente questa è una istantanea della situazione, che non tiene perciò conto delle eventuali mancanze supplementari dovute a permessi di vario genere, fra cui le maternità.

A Tempio Pausania il dato è teoricamente del 50%, ma in servizio effettivo vi è soltanto il procuratore capo. A Caltanissetta il dato sarebbe del 44%, ma è ottimistico, perché il recente divieto di assegnare funzioni monocratiche (come appunto quella di PM o di giudice autonomo) a magistrati di prima nomina, fino ad ora frequentemente impiegati, sta provocando maggiori disservizi, su tutto il territorio nazionale.

Un divieto poco comprensibile per la Anm, perché invece nel settore civile un magistrato a inizio carriera ha la mano pienamente libera, e può decidere delle sorti di un'azienda tramite mezzi come il sequestro.

Nei tribunali civili, ci informa Fiorella Pilato, presidente della Terza Commissione del Csm, la norma sui giovani magistrati sta avendo l'effetto di provocare «rimozioni di massa dei giudici civili più esperti, da riconvertire al settore penale, per far posto ai magistrati a inizio carriera».

La situazione non potrà risolversi né tramite incentivi al trasferimento in sedi disagiate, né tramite gli spostamenti d'ufficio (cioè obbligatori), perché, come dice Fiorella, «è immaginabile una valanga di ricorsi al Tar».

Fonti

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