Alt della Cassazione: niente nomi fantasiosi per i neonati

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mercoledì 22 ottobre 2008

Il Palazzo di Giustizia, detto Palazzaccio, sede della suprema corte
Robinson Crusoe e Venerdì

Niente nomi fantasiosi per i neonati. La Corte Suprema di cassazione di Genova l'ha stabilito nella sentenza 25452: il bimbo non potrà chiamarsi "Venerdì", come voluto dai suoi genitori, bensì "Gregorio", come proposto dal Procuratore.

Tutto ebbe inizio quando l'ufficiale dell'anagrafe si rifiutò di certificare nel nome "Venerdì" la nascita del bambino. Ne era seguita segnalazione del Comune di Genova al Tribunale di Genova, dove il Procuratore della repubblica ha proposto la rinominazione in Gregorio, dal nome del santo celebrato il giorno della nascita del bimbo, il 3 settembre. Proposta accolta dal tribunale, che dispose il cambiamento d'ufficio, decisione convalidata in data odierna dalla Cassazione.

La decisione del Tribunale di Genova è basata sull'articolo n° 34 del Dpr 396 del 2002, il quale sancisce che «è vietato imporre al bambino nomi ridicoli e vergognosi». Precisamente per il tribunale tale nome «evocava il personaggio romanzesco creato dallo scrittore Daniel Defoe nell’opera "Robinson Crusoe", una figura umana caratterizzata dalla sudditanza e dall’inferiorità che non raggiungerebbe mai lo stato dell’uomo civilizzato», e che quindi avrebbe causato «disagio per il bambino e il futuro adulto, facilmente esposto al senso del ridicolo, in ragione di quel richiamo al personaggio letterario».

I genitori si sono opposti ponendo in dubbio la liceità della legge, citando ad esempio alcuni rampolli di note coppie dai nomi stravaganti, ma la corte suprema ha risposto che «il ricorso non ha precisato quale sia stato il fatto controverso in relazione al quale assumono rilievo le censure relative alla motivazione della decisione impugnata», confermando la decisione del tribunale genovese.

Fonti[modifica]