Berlusconi ottiene la fiducia: decisivo l'appoggio di elementi delle opposizioni

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martedì 14 dicembre 2010

Già in mattinata, prima di aver incassato la fiducia al Senato, il premier Silvio Berlusconi si era mostrato fiducioso nel fatto che la notte poteva aver portato consiglio a coloro che, nelle file di dipietristi e finiani, si mostravano ancora indecisi o titubanti. «Otterremo la fiducia anche alla Camera», aveva detto ottimista ai suoi collaboratori. E così è stato: 314 i contrari alla fiducia contro i 311 a favore.

L'ottimismo del premier si è dimostrato quindi ben riposto, se alcuni dei voti decisivi gli sono venuti proprio dalle file dell'Italia dei Valori, il movimento politico che si presenta, almeno nelle intenzioni, come il più acerrimo avversario del premier. Altri voti li ha raccolti tra figure di transfughi come Massimo Calearo, che non segna però una defezione nel Partito Democratico, dalla cui orbita era già uscito da tempo.

Ma l'appoggio di deputati dell'opposizione dipietrista al governo di Silvio Berlusconi è solo una delle sorprendenti novità politiche della giornata. La più eclatante è infatti la destabilizzazione dell'opposizione di Futuro e Libertà, la cui apparente granitica compattezza si è decisamente sgretolata nel breve spazio dei due giorni che hanno accompagnato il dibattito e le votazione.

Lo scenario che si apre rimane comunque complesso: la doppia vittoria numerica permette a Berlusconi di presentarsi ancora una volta invitto di fronte all'opinione pubblica, nuovamente in grado di rovesciare i pronostici sfavorevoli con uno dei suoi colpi di coda, proprio quando i numeri sembravano inchiodarlo a un destino politico per lui infausto.

Appare però inverosimile, come affermato da un leader di maggioranza come Umberto Bossi, che il governo possa affrontare il futuro, in maniera credibile, con un margine così risicato. Elementi di novità potrebbero essere un'apertura a settori dell'opposizione (Berlusconi avrebbe incontrato Casini nell'immediatezza della conclusione del voto), ma queste svolte potrebbero incontrare l'avversione della Lega Nord. Non a caso, è proprio Umberto Bossi a invocare le elezioni anticipate, come unico rimedio all'attuale situazione di stasi politica.

Fonti[modifica]