Campania: operazione "Gold Business" contro il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti

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mercoledì 24 febbraio 2021

In Campania l'operazione Gold Business, condotta dagli uomini del Comando provinciale di Salerno, ha portato all'arresto di 14 persone nei territori delle provincie di Caserta e Salerno e della città metropolitana di Napoli per reati ambientali legati allo smaltimento illecito di rifiuti tossici, speciali e pericolosi.

L'operazione era iniziata nel febbraio 2019 a partire da una segnalazione giunta dai cittadini ed è stata diretta dai Carabinieri della Compagnia di Eboli e dalla Direzione distrettuale antimafia del tribunale di Salerno. In questi due anni, tramite intercettazioni telefoniche e servizio di osservazione e controllo del territorio, le indagini hanno portato alla luce un sistema criminale molto articolato presente nei comuni di: Serre, Altavilla Silentina, Castel San Giorgio, Sant'Egidio del Monte Albino, Angri, Scafati, Mercato San Severino (Provincia di Salerno), Torre Annunziata, Boscoreale, Castellammare di Stabia (Città metropolitana di Napoli) e Maddaloni (Provincia di Caserta).

Il sistema criminale prevedeva il trasporto con mezzi non autorizzati di rifiuti speciali prelevati presso imprese attive nei diversi settori (gestione dei rifiuti speciali, spurgo, caseario, conserviero e conciario) con un compenso pari 1 000/1 300 euro a carico. Lo sversamento avveniva tuttavia in terrenti agricoli e in zone sottoposte a vincoli e/o tutelate come riserve. I successivi rilevamenti hanno testimoniato come l'attività si sia protratta per diversi mesi, visto il ritrovamento di rifiuti interrati ad una profondità di tre metri; inoltre nelle intercettazioni era possibile cogliere sia il consolidamento dei rapporti commerciali tra i soggetti coinvolti sia la voluta criptazione delle conversazioni. Il fatturato totale è stato stimato intorno al milione di euro.

La situazione più allarmante da un punto di vista ambientale è rappresentata dagli sversamenti effettuati in un terreno demaniale nel comune di Serre (Provincia di Salerno) a meno di 150 metri di distanza dal fiume Calore Lucano e ricadente nella riserva naturale Foce Sele-Tanagro.

I provvedimenti sono consistiti nel sequestro di: tre aziende (con sede rispettivamente a Sant'Egidio del Monte Albino, Castellammare di Stabia e Scafati), sei autocarri, un mezzo agricolo ed un escavatore oltre che 25 000 metri quadrati delle aree destinate a discariche abusive. Dei 14 arresti disposti dal GIP del tribunale di Salerno 6 sono stati tradotti in carcere mentre i rimanenti 8 ai domiciliari; essi sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere aggravata, finalizzata al traffico illecito di rifiuti tossici, speciali e pericolosi di categoria ecotossica.

Fonti[modifica]