Campobasso, carabinieri e poliziotti arrestati

Da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

lunedì 14 maggio 2007

Associazione per delinquere, truffa continuata, falsi in atto pubblico, peculato, rivelazione di segreti d'ufficio: con queste accuse sono finiti in carcere, all'alba di oggi, su ordinanza del gip di Campobasso Roberto Veneziano, otto appartenenti alle Forze dell'ordine ed un avvocato. Si tratta del legale Ruggero Romanazzi e di Raffaele Esposito (già maresciallo dei Carabinieri in servizio alla Compagnia di Termoli), Giancarlo Littera, Michele Tenaglia e Orlando Zara (rispettivamente Ispettore capo, Sovrintendente e Assistente della Polizia di Stato in forza al nucleo di Polizia giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino), Giovanni Antonio Pagano (Luogotenente dei Carabinieri, anch'egli in forza al nucleo di Polizia giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino), Ugo Sciarretta (Capitano della Polizia municipale di Termoli), Luigi Soccio (Appuntato scelto dei Carabinieri in forza alla Compagnia di Termoli) e Maurizio Coppola (Colonnello Comandante provinciale dei Carabinieri di Campobasso).

Le ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite nell'ambito dell'inchiesta denominata "Black Hole" ("Buco nero"). Secondo gli inquirenti, i nove sarebbero implicati in episodi di intralcio alle inchieste sulla malasanità nella parte meridionale del Molise. Secondo il gip Veneziano, gli arrestati avrebbero costituito «un corpo separato, per giunta armato, costituito all'interno di un organismo di polizia giudiziaria, non alle dipendenze funzionali ma contro la Procura della Repubblica impegnata in indagini e procedimenti di particolarissima rilevanza, autogestito, autoreferenziale, soggetto a un vincolo di solidarietà reciproca strutturato su scala gerarchica».

Presso gli uffici di Polizia giudiziaria del Palazzo di Giustizia di Larino, gli inquirenti hanno sequestrato tre computer e due faldoni contenenti documenti.

Fonti[modifica]