Concerto a Londra per i 90 anni di Mandela
venerdì 27 giugno 2008
Stasera, a Londra, un mega-concerto è stato organizzato in onore di Nelson Mandela. La motivazione di questo evento mediatico di portata mondiale è stato semplicemente quello del suo compleanno: il 90imo. Ma al tempo stesso si trattava di un'iniziativa di beneficenza per raccogliere fondi onde combattere l'AIDS. Nelson Mandela è stato festeggiato da artisti di tutto il mondo. Presentava Will Smith, che ha aperto la festa presentandosi sulla passerella in giacca bianca e definendo l'anziano leader della lotta antirazzista come il 'padre di tutti noi'. In Italia è stata mantenuta la diretta da Mtv, dopo un pre-concerto condotto da Elena Santarelli.
Proprio 20 anni fa, in una calda giornata d'estate, un altro grande concerto londinese chiese la liberazione di Mandela. Fu un evento segno dei tempi, di un mondo in veloce cambiamento dopo la cappa di gelo della Guerra fredda. Molte cose sono cambiate da allora, ma per l'Africa certamente non in meglio. Se il razzismo è stato sconfitto e l'Apartheid cancellato, l'AIDS sta letteralmente spopolando l'Africa e il Sudafrica ne è uno dei Paesi più colpiti. Lo Stesso Mandela ha perso per questa causa il suo unico figlio maschio. A questo si aggiungono i livelli altissimi di violenza, esasperati dalle massicce migrazioni dallo Zimbabwe: anche nell'Africa australe, dunque, i problemi dell'immigrazione massiccia da nazioni impoverite sono non tanto dissimili da quelle che vive l'Europa. Anche nel resto dell'Africa la violenza e le guerre non sono mancate: i milioni di vittime della guerra civile in Somalia e di quelle del Ruanda e del Congo ne sono gli esempi più lugubri, ma non i soli. Tra i pochi progressi da segnalare la diffusione dei telefoni cellulari. Il motivo è semplice: la rete senza fili è l'unica alternativa rispetto alla costruzione di interminabili e vulnerabili linee telefoniche.
Proprio stasera, forse non per caso, nell'ultima puntata di Otto e mezzo (La7) si parlava anche di immigrazione, e Massimo Cacciari ricordava a Roberto Maroni che il problema non scemerà: l'Africa, continente così vulnerabile e politicamente debole, raggiungerà i 2 miliardi di abitanti entro il 2025, praticamente raddoppiandoli rispetto ad oggi. Subito dopo il documentario di "Missione Natura" parlava di come gli oceani siano stati spopolati dall'inquinamento e soprattutto dai pescherecci a strascico, per un totale pari all'80-90% della fauna pescabile. I pescherecci dei Paesi ricchi sono andati vicino alle coste del Senegal e con la loro attività hanno sterminato la fauna, lasciando alla fame i pescatori locali e la gente delle coste. A questo si aggiunga la crisi dell'agricoltura africana, piegata da carestie, monocolture e concorrenza con i prodotti sovvenzionati dei Paesi del 'Primo mondo'.
20 anni dopo ancora un concerto epocale, dunque, con al centro Mandela, l'Africa e i suoi tanti problemi irrisolti. L'unico italiano presente era Zucchero Fornaciari. Come 20 anni fa, c'era anche Annie Lennox. Non fa più parte degli Eurythmics, ma non è cambiata molto da allora. Si è presentata vestita di bianco e attorniata da un folto coro di ragazze africane vestite rigorosamente di nero. Non potevano mancare i Simple Minds, anche loro testimoni di quell'estate del 1988, Peter Gabriel e lo stesso Will Smith con una sua esibizione rap. I Queen hanno cantato verso la fine pezzi come 'The Show must go on'. Essendo il concerto per beneficenza contro l'AIDS che è stata la causa della morte del leader storico Freddie Mercury, questa sua canzone-testamento difficilmente avrebbe potuto essere più adatta alla situazione. Ma l'ultimo pezzo cantato dai 600.000 spettatori e dagli artisti sul palco è stato un altro, ancora più 'attagliato': dopo il video messaggio con 'Happy Birthday' cantato dagli U-2, è arrivata sul palco Amy Winehouse che nonostante i suoi recenti problemi di salute ha concluso il concerto intonando alla fine, assieme ai tanti artisti afro-americani, anche la canzone Free Nelson Mandela, scritta circa 20 anni fa, quando il leader dell'ANC e simbolo della lotta anti-razzista era ancora recluso nelle galere sudafricane. Mandela è apparso durante il concerto alla platea, si reggeva a malapena in piedi, ma ha ringraziato emozionato la folla che riempiva Hype Park.
Fonti
[modifica]Diretta TV su MTV del 27 giugno 2008, e i programmi di La7 della stessa serata.
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