Crisi di Governo: Letta si è dimesso, al via le consultazioni al Quirinale

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venerdi 14 febbraio 2014

Il presidente del Consiglio Enrico Letta si è recato, in mattinata, al Colle e ha rimesso il proprio mandato nelle mani del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La decisione di rassegnare le dimissioni da parte di Letta è maturata dopo la direzione nazionale del Partito Democratico di ieri, che, approvando un odg del segretario Matteo Renzi, aveva sostanzialmente sfiduciato il premier e auspicato un governo costituente fino al 2018 a guida Renzi. L'incontro al Colle, durato circa tre quarti d'ora, doveva tenersi nel pomeriggio alle 16, ma è stato anticipato alle 13 di oggi. Letta ha presentato, come si legge nella nota del Quirinale, dimissioni "irrevocabili" al capo dello Stato. Napolitano ha precisato nella nota che non serve un passaggio parlamentare per segnare la discontinuità, dal momento che è venuto meno il sostegno del principale partito di Governo. Il Presidente della Repubblica, si legge ancora, concluderà nel più breve tempo possibile le consultazioni. Dopo le dimissioni del premier, il giro di consultazioni inizierà già oggi pomeriggio. Verranno ricevuti, come di consueto, prima i presidenti di Camera e Senato (Grasso alle 17 e Boldrini alle 17.45) e poi le delegazioni dei partiti.

Dichiarazioni politiche dopo le dimissioni di Letta. Il deputato Matteo Richetti prima e Carlo De Benedetti, poi, hanno accolto favorevolmente il cambio di passo e la nascita di un nuovo esecutivo guidato dal sindaco di Firenze. L'ormai ex premier, prima di salire al Colle per dimettersi, aveva sottolineato con un tweet di ringraziamento come abbia vissuto in questi 10 mesi di Governo, "ogni giorno come se fosse l'ultimo"; dalle forze di opposizione arrivano duri attacchi al Presidente Napolitano. Il leader di SEL Vendola ha manifestato la sua delusione nei confronti del Capo dello Stato che, secondo il deputato pugliese, dovrebbe mettere fine alla compromissione tra centrodestra e centrosinistra. Sullo svolgimento delle consultazioni, esprime dissenso il Movimento Cinque stelle che, dopo aver votato un documento, decide di disertarle. Tra gli altri schieramenti di opposizione, Forza Italia manderà Silvio Berlusconi con i due capigruppo di Camera e Senato, mentre rimane incerta la presenza dei rappresentanti della Lega Nord.

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