Doping: l'olimpionica Jemima Sumgong squalificata per otto anni
25 gennaio 2019
La campionessa olimpica in carica Jemima Sumgong, oro nella maratona a Rio 2016, è stata sospesa per otto anni dalle competizioni sportive per avere fornito documenti falsi al Giudice sportivo nell'inchiesta anti-doping a suo carico e mentito all'"Unité d'Intégrité de l'Athlétisme" (AIU). La sua carriera sembra quindi giungere al termine per effetto della pesante decisione del tribunale disciplinare della Federazione internazionale d'atletica.
L'atleta keniota era già stata condannata a quatto anni di sospensione dopo che nel 2017 era risultata positiva all'EPO in un test a sorpresa fuori-competizione. La sanzione è stata raddoppiata a otto anni perché durante il processo ha fornito agli organi di giustiza dei documenti falsi per tentare di nascondere la propria positività alla sostanza proibita.
Jemima Sumgong non è nuova a controversie con la giustizia sportiva a causa dell'assunzione di sostanze proibite. Nel 2012 fu infatti trovata positiva al prednisolone e condannata a due anni di squalifica. In appello tuttavia vinse poiché all'epoca dell'assunsione la sostanza non era ancora stata inserita nell'elenco di quelle dopanti.
Fonti
[modifica]- «Squalifica raddoppiata per Jemima Sumgong» – RSI.ch, 25 gennaio 2019.
- «Marathon champion Jemima Sumgong has doping ban doubled to eight years» – Guardian.it, 25 gennaio 2019.
- «Marathon : Jemima Sumgong paie cher ses mensonges» – Sports.orange.fr, 25 gennaio 2019.
- «Dopingstrafe gegen Marathon-Olympiasiegerin auf acht Jahre verdoppelt» – Spiegel.de, 25 gennaio 2019.
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