Germania: ritrovato il fossile di uno scorpione gigante

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mercoledì 21 novembre 2007 È stato ritrovato nella zona dell'Eifel, nello stato federale della Renania-Palatinato in Germania, il fossile di uno scorpione gigante. Viene descritto come il più grande artropode vissuto sulla Terra. L'esemplare ritrovato è stato classificato come Jaekelopterus rhenaniae, in pratica uno scorpione d'acqua vissuto circa 400 milioni di anni fa, nel periodo Devoniano. Il ritrovamento si limita per adesso ad una delle chele dell'animale, lunga 46 centimetri. Dalla lunghezza della chela il team di studiosi inglesi, tedeschi ed americani che ha operato il ritrovamento ha dedotto che la lunghezza dello scorpione potesse raggiungere i 3,5 metri con le chele distese. Il dottor Simon J. Braddy e il dottor Markus Poschmann della Bristol University hanno annunciato che un articolo completo riguardo la scoperta verrà pubblicato nel prossimo numero del periodico Biological Letters.

Gli artropodi sono il più numeroso e variegato gruppo di organismi viventi. Infatti molti di questi organismi si sono adattati a diverse condizioni ambientali con diversi stili di vita: parassiti, semplici impollinatori o anche predatori voraci. La specie degli artropodi è composta per la maggior parte da organismi quasi invisibili all'occhio umano, con dimensioni millimetriche. Tra quelli di dimensioni maggiore abbiamo i calabroni, le farfalle, i ragni ed i gamberetti, che arrivano a qualche centimetro, mentre granchi ed aragoste arrivano a dimensioni ancora maggiori.

Le dimensioni limitate di questo gruppo sono dovute al percorso evolutivo intrapreso sin dalle origini. Tra i fattori limitanti vi è di certo la presenza dell'esoscheletro (il rivestimento esterno del corpo degli artropodi), del particolare sistema di movimento e di respirazione e la notevole spendita di energia riservata al processo di muta.

Nel periodo Carbonifero (risalente a circa 300 milioni di anni fa) ci fu la proliferazione di artropodi "giganti", con l'apparizione di libellule e millepiedi di circa 2 metri di lunghezza. Questo fatto è riconducibile alla presenza nell'atmosfera di alte concentrazioni di ossigeno che resero più efficiente la respirazione, permettendo a questo tipo di organismi di crescere in maniera spropositata.

Il dottor Braddy afferma che lo scorpione appena scoperto visse circa 100 milioni di anni prima del periodo Carbonifero, quindi prima del periodo ad alta concentrazione di ossigeno. Di conseguenza ne deduce che "il "gigantismo" si sia evoluto più volte ed indipendentemente dalle condizioni ambientali, forse come risposta alla competizione con altri organismi". Inoltre questi scorpioni erano il vertice della catena alimentare del periodo Devoniano, nella quale i vertebrati (che al tempo erano solo dei particolari pesci corazzati) non potevano certamente rappresentare una minaccia per gli artropodi.

Fonti[modifica]