La Russia sta usando droni iraniani contro l'Ucraina

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lunedì 17 ottobre 2022

Lunedì 11 ottobre e ancora una volta, stamattina su Kiev. La Russia ha bombardato un’area centrale di Kiev, la capitale dell’Ucraina, e numerose altre città con decine di missili che hanno colpito obiettivi civili, in risposta all'esplosione avvenuta sul ponte che collega la Russia alla Crimea. Oltre ai missili ed ai razzi, sono stati utilizzati anche dei droni prodotti dall'Iran, si chiamano Shahed-136. Questi apparecchi sono fabbricati dalla HESA, una compagnia di stato iraniana. Hanno una lunghezza di circa 3 metri e un’apertura alare di 2,5. Hanno una autonomia di volo di circa duemila kilometri e possono trasportare fino a circa 50 chili. L’esercito ucraino riporta che fanno parecchio rumore, «come quello di una motosega o di uno scooter». Gli Shahed-136 appartengono alla famiglia dei cosiddetti “droni kamikaze”: si schiantano contro un obiettivo facendo detonare il proprio esplosivo, se armati, e quindi autodistruggendosi. Per neutralizzare i droni prima che colpiscano l’obiettivo, l’esercito ucraino potrebbe usare dei dispositivi elettronici per mandare in confusione i sistemi GPS, oppure parte dei 26 carriarmati muniti di sistemi di difesa aerea Gepard, forniti recentemente dalla Germania.

Fonti[modifica]