Montepaschi di Siena: slitta l'aumento di capitale

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domenica 29 dicembre 2013

Ieri, l'assemblea degli azionisti del Montepaschi di Siena ha bocciato la proposta sostenuta dal Consiglio d'Amministrazione presieduto da Alessandro Profumo e dall'ad Fabrizio Viola di varare a gennaio l'aumento di capitale da 3 miliardi di euro che avrebbe permesso, dopo indicazione della Commissione europea, la restituzione dei cosiddetti "Monti bond" allo Stato. La decisione è stata già largamente preventivata prima dell'inizio del cda in quanto gran parte del capitale si era espressa a favore del rinvio a maggio 2014 sostenuto dal presidente della Fondazione Antonella Mansi, che detiene il 33,5% del capitale Mps. Alla riunione era presente il 49,3% del capitale e ciò ha assicurato alla Fondazione il pieno controllo della riunione. Ha votato, dunque, contro la proposta Profumo-Viola il 69,06% del capitale presente; al contrario è passata la proposta avanzata dalla stessa Mansi di procedere all'aumento capitale nel secondo trimestre del 2014 (maggio-giugno). A sostegno hanno votato l'82,04% del capitale presente, astenuti o contrari circa il 2%, mentre assente il 15% del capitale. "Questo non vuole essere un atto di sfiducia ai vertici della Banca (Profumo e Viola, ndr).Esiste purtroppo un'indiscutibile necessità dell'ente di badare alla propria sopravvivenza, è una nostra precisa responsabilità", ha dichiarato il presidente della Fondazione Mansi, precisando che c'è stato un aperto confronto durante la riunione. Il presidente del Mps Profumo ha invece ribadito che non intende dimettersi ma valuterà il da farsi nel Cda di gennaio. Prima della riunione tra gli azionisti Profumo aveva lanciato un appello: "Rinviare l'aumento significa entrare nella totale incertezza". Al termine del Cda l'Ad Viola si è detto insoddisfatto della redditività della banca negli ultimi anni, ma ha anche aggiunto che nonostante il rinvio, "il percorso va comunque diritto al risanamento della Banca".

Fonti[modifica]