Nave dei veleni anche a Maratea

Da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

24 ottobre 2009 Maratea - Dopo che le dichiarazioni del pentito di mafia Francesco Fonti hanno incluso anche Maratea come sito di una delle «navi dei veleni» contenenti materiali radioattivi, l'Astrea sta sondando il mare della località lucana, unico sbocco della regione sul Tirreno, in cerca del relitto della Yvonne A, contenente secondo il collaboratore di giustizia 150 fusti radioattivi.

Sebbene le indagini del mese di luglio e settembre scorsi abbiano dato esito negativo, in quanto dai campionamenti effettuati a largo delle frazioni Fiumicello-Santavenere e Marina «risulta che i livelli di radioattività riscontrati rientrano nei range delle corrispondenti medie nazionali e comunque al di sotto dei livelli di non rilevanza radiologica», le indagini più recenti lasciano sospettare che in ogni caso un relitto sia presente: lo scandagliamento, effettuato fino a 15 miglia dal litorale, ha messo in evidenza la presenza di un "punto sospetto" dove potrebbe trovarsi la Yvonne, a circa 800 m di profondità e a 13 miglia dalla costa.

Intanto le ricerche sono ferme, causa maltempo, e si aspetta una nave oceanografica per continuare le indagini.

«La preoccupazione è naturale e anche giustificata ma non possiamo far altro che aspettare i risultati delle esplorazioni augurandoci che siano negativi - dice Mario Di Trani, sindaco di Maratea - Siamo preoccupati, ma allo stesso tempo anche fiduciosi perché le acque di Maratea sono costantemente monitorate e, fino ad ora, non è emerso mai nulla di sospetto. La speranza è che l’intera vicenda si possa concludere entro la fine dell’anno con esiti negativi».


Fonti[modifica]