Processo SME: la Cassazione conferma l'assoluzione per Silvio Berlusconi

Da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

venerdì 26 ottobre 2007

L'ex premier Silvio Berlusconi insieme al Presidente degli Stati Uniti d'America George W. Bush

L'ex Presidente del Consiglio e leader del partito Forza Italia Silvio Berlusconi ha visto confermata l'assoluzione dalle accuse di corruzione del Processo SME attraverso una sentenza pronunciata stamattina dalla sesta sezione penale della Corte di Cassazione, che ha quindi posto il sigillo definitivo sulla vicenda.

In particolare, Berlusconi era accusato di corruzione in atti giudiziari per un trasferimento, ai fini di corruzione, di oltre 400 mila dollari effettuato sul conto corrente del giudice Renato Squillante, una accusa che se confermata poteva dare luogo ad una condanna massima di cinque anni di reclusione.

Più precisamente, il processo verteva su due capi di imputazione.

Il primo riguarda il fatto che Fininvest e Barilla avessero comprato la sentenza del giudice Filippo Verde sul caso SME, del 1996, risultata favorevole alla cordata di Fininvest, Barilla e Ferrero, e che contestualmente dava torto alla Cir di De Benedetti. La sentenza fu confermata dalla Cassazione due anni dopo. Non vi erano prove, o quantomeno non erano sufficienti, a dimostrare che la sentenza di Verde fosse stata comprata: i verdetti dei tre gradi di giudizio sono concordi su questo fatto. I trasferimenti di denaro a Verde e Squillante sono successivi al 1988 e non sono direttamente riconducibili a corruzione per la sentenza in questione. Non è altresì provata alcuna influenza di Squillante nel processo.

Il secondo capo d'accusa, sul quale i verdetti discordano, riguarda il presunto fatto che Squillante fosse asservito alla Fininvest in cambio di denaro.

Il trasferimento di denaro su cui era incentrata l'accusa, che è stato denominato Orologio, consistette in due passaggi: il 5 marzo 1991 fu effettuato un bonifico di 434.404 dollari dal conto svizzero All-Iberian-Fininvest denominato Ferrido al conto, sempre svizzero, di Cesare Previti, denominato Mercier. Da quest'ultimo, la medesima somma fu inviata al conto svizzero Rowena di Renato Squillante.

Sia il tribunale che la corte d'appello di Milano avevano condannato a sei anni Previti, Pacifico (i due avvocati di Fininvest) e Squillante. Per decisione della Cassazione su questioni di competenza territoriale, il processo venne poi trasferito a Perugia. In questa sede, i reati imputati caddero in prescrizione.

Silvio Berlusconi, giudicato in un altro processo, fu considerato il responsabile del trasferimento Orologio ma il reato cadde in prescrizione, con la concessione delle attenuanti generiche. La corte d'appello ne sentenziò poi l'assoluzione, oggi confermata dalla Cassazione. In sostanza, come riconosciuto anche dall'avvocato dell'ex premier, Gaetano Pecorella, nonostante il trasferimento sia senza dubbio riconducibile a Berlusconi, non vi sono prove sufficienti che Squillante abbia interferito nell'esercizio della propria funzione.

Silvio Berlusconi ha accolto la sentenza parlando di una «grande notizia» che ha posto fine ad un episodio di uso «a fini di lotta politica». Soddisfazione per la sentenza è stata espressa da Pecorella che ha dichiarato: «Chi accusò a suo tempo Silvio Berlusconi sarebbe giusto che ora gli chiedesse scusa» e dall'esponente della DC per le Autonomie Gianfranco Rotondi, il quale ha detto che «oggi si chiude una vicenda che ha del paradossale. E si chiude nel modo più equilibrato e giusto».

Fonti[modifica]