RCS: OPAS di Cairo supera l'OPA di Bonomi
domenica 17 luglio 2016
Venerdì 15 luglio è scaduto il termine per aderire ad una delle due offerte per il controllo di RCS (gruppo che controlla tra l'altro il Corriere della Sera) presentate una da Urbano Cairo (finanziato da Intesa Sanpaolo) e l'altra dalla cordata di Alessandro Bonomi (con partecipanti Diego della Valle, Pirelli, Mediobanca e Unipol, cioè i soci storici di RCS con l'esclusione della famiglia Agnelli).
L'offerta di Cairo era un'OPAS, in cui per ogni azione RCS data si otteneva in cambio una percentuale di azione di Cairo Communications (18%) e 0,25 € in contanti. L'offerta di Bonomi invece era un'OPA: per ogni azione RCS data si otteneva in cambio 1,00 € in contanti. Entrambi i concorrenti hanno dovuto aumentare la loro offerta iniziale, su suggerimento di potenziali investitori. Cairo non aveva previsto la parte in contanti mentre Bonomi aveva proposto solo 0,80 € per azione.
I dati provvisori, saranno confermati lunedì 28 luglio, danno a Cairo il 48,82%, mentre a Bonomi il 37,7% del capitale RCS.
Articoli correllati
[modifica]Fonti
[modifica]- «Cairo supera Bonomi nella contesa per il controllo di Rcs: “Abbiamo vinto”» – La Stampa, 15 luglio 2016.
- «Rcs, ultimi rilanci. Cairo supera di poco Bonomi» – Il Sole 24 ORE, 15 luglio 2016.
- «Rcs, da Intesa Sanpaolo 140 mln a Cairo in caso successo Opas» – Reuters, 11 luglio 2016.
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