Rai: sfiduciato il Presidente Claudio Petruccioli

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mercoledì 24 ottobre 2007

Con un voto bipartisan (Rosa nel pugno, Italia dei Valori, Udeur e Casa delle libertà), la Commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai ha approvato una mozione di sfiducia, presentata dalla Rnp contro il Presidente della tv pubblica, Claudio Petruccioli. Il provvedimento ha ottenuto il voto favorevole di tutti i venti commissari presenti alla seduta di stamani.

Deciso il commento di Marco Beltrandi (Rnp), primo firmatario della mozione: «Questo cda deve andare a casa, perché è tutto bloccato e non si può andare avanti così per altri sette mesi. La Rai non sta facendo servizio pubblico o lo fa in modo insufficiente: altri mesi così sarebbero devastanti anche per la concorrenza».

Chiarito che il suo voto non ha a che fare con questioni personali, Paolo Bonaiuti (FI) ha dichiarato: «qui il problema è politico e se ne deve tener conto», precisando che «la maggioranza non c'è più, si è spaccata. Ieri si è salvata per un voto ma non tutti i giorni può andar bene».

Analogo il commento di Alessio Butti (AN): «Come avevo anticipato durante il dibattito tenutosi al Senato sulle recenti vicende Rai, che qualora il presidente Petruccioli avesse sfidato la Commissione di Vigilanza RAI non avrebbe più goduto del necessario consenso dei 2/3 dei commissari per guidare l'azienda. Evidentemente sono stato un buon profeta in quanto oggi la citata Commissione, votando una risoluzione presentata dal centrosinistra ma profondamente emendata dal centrodestra ha di fatto sfiduciato il presidente Petruccioli». «A questo punto - aggiunge Butti - l'auspicio è che Petruccioli faccia rapidamente le valigie in quanto è ritenuto, unitamente con il dg Cappon, il responsabile della grave situazione economico-finanziaria, industriale e strategica in cui versa la Rai. Come ha dimostrato anche l'odierna votazione del piano industriale Rai proposto da Cappon, approvato per 5 voti a 4, Petruccioli non ha mai svolto il suo ruolo di super partes, schierandosi supinamente e costantemente con la maggioranza di governo. Cosa dire poi - osserva il parlamentare - del primo voto importante del consigliere Fabiani, sul cui altare è stato sacrificato ingiustamente il consigliere Petroni, che senza indugiare ha ubidito agli ordini politici di una maggioranza in cancrena che si sta impegnando affondo per distruggere anche la Rai».

Secondo Giuseppe Giulietti (DS) quello di oggi «non è un voto contro Petruccioli ma l'ennesima manifestazione di un disagio, stavolta ha investito la Rai». L'esponente dell'Ulivo si è anche domandato, con tono ironico, «quale miglior modo si può trovare per stare sotto i riflettori?» ed ha altresì precisando che «secondo la legge Gasparri non esiste l'istituto di revoca del presidente della Rai", dunque sotto il profilo tecnico il voto della Commissione non genera alcuna conseguenza.

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