Ricercatori britannici scoprono il primo antibiotico ricavato dagli insetti
mercoledì 8 settembre 2010
Un gruppo di ricercatori dell'università di Nottingham nel Regno Unito, guidato da Simon Lee, ha scoperto che i cervelli di alcune specie di locusta e blattoidei contengono sostanze tossiche per gli organismi resistenti agli antibiotici. Gli scienziati hanno considerato il cervello come la zona più vitale da proteggere per l'insetto e perciò ne hanno esaminato l'attività antibatterica. I risultati sono stati positivi e gli scienziati stanno analizzando la composizione chimica del cervello per determinare quale molecola o composto gioca il ruolo chiave. La scoperta potrebbe portare a nuove cure contro i batteri resistenti ai cocktail di farmaci.
La ricerca si è concentrata sugli insetti a causa dell'habitat poco salubre in cui spesso vivono. Lee ha affermato che «gli insetti spesso vivono in ambienti poco salubri e non igienici, dove trovano diversi tipi di batteri. È logico quindi che abbiano sviluppato dei modi per proteggersi dai microorganismi.»
Inizialmente, gli scienziati hanno esaminato l'intero insetto, fino a quando non hanno scoperto che il cervello è la zona maggiormente protetta. Lee ha commentato così: «Senza [il cervello] muoiono, mentre possono sopravvivere perdendo arti come le zampe. Dal punto di vista delle locuste è importante che il sistema nervoso centrale sia protetto continuamente contro batteri e altri agenti patogeni.»
Gli estratti chimici del cervello hanno ucciso alcuni batteri resistenti ai normali antibiotici. Ulteriori studi ed analisi hanno mostrato che nove molecole hanno ucciso l'Escherichia coli, il microorganismo che causa l'avvelenamento da cibo, e sette di esse hanno ucciso il mortale Staphylococcus aureus, resistente alla meticillina.
Adesso il compito principale è quello di identificare i precisi estratti chimici che servono per sconfiggere tali microorganismi. I ricercatori hanno osservato che gli estratti hanno smesso di funzionare quando sono stati esposti ad enzimi che demoliscono le proteine. Quindi gli scienziati hanno supposto che alcune proteine partecipino attivamente agli attacchi.
Gli estratti non danneggiano le cellule umane, come hanno mostrato gli studi, ma Lee ha affermato che c'è bisogno di molto lavoro ancora, in modo da raggiungere più specifiche conclusioni: «Siamo molto lontani dal far diventare farmaci questi composti».
Fonti
[modifica]- [EN] – «New Antibiotics from a Bug's Brain» – Softpedia, 7 settembre 2010.
- [EN] – Andy Coghlan «Locust brains could thwart superbug plagues» – New Scientist, 6 settembre 2010.
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