Fallisce in Romania il referendum per vietare le nozze gay: differenze tra le versioni
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In Romania il 6 e 7 ottobre si è svolto il referendum costituzionale riguardante l'articolo 48: in esso |
In Romania il 6 e 7 ottobre si è svolto il referendum costituzionale riguardante l'articolo 48: in esso la famiglia viene indicata unione dei coniugi, senza specificare il genere e il numero; l'obiettivo del referendum era cambiare il testo costituzionale rendendo unica coppia ufficiale quella formata da un uomo e una donna, rendendo di fatto difficile, se non impossibile, un futuro riconoscimento delle nozze tra persone dello stesso sesso e della poligamia. Il quorum richiesto era del 30%, ma è andato a votare solamente il 21,10% degli aventi diritto. |
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Il referendum era stato appoggiato dalla [[w:Chiesa ortodossa rumena|Chiesa ortodossa]] (in Romania l'80% della popolazione appartiene a questa fede), da quasi tutte le forze politiche, a eccezione del partito [[w:Unione Salva Romania|Unione Salva Romania]] e del presidente [[w:Klaus Iohannis|Klaus Iohannis]]. Il risultato sancisce una sconfitta per le realtà conservatrici e tradizionaliste della società romena (il paese, tra l'altro, negli ultimi anni ha avuto parecchi casi di abusi e violenze contro omosessuali). |
Il referendum era stato appoggiato dalla [[w:Chiesa ortodossa rumena|Chiesa ortodossa]] (in Romania l'80% della popolazione appartiene a questa fede), da quasi tutte le forze politiche, a eccezione del partito [[w:Unione Salva Romania|Unione Salva Romania]] e del presidente [[w:Klaus Iohannis|Klaus Iohannis]]. Il risultato sancisce una sconfitta per le realtà conservatrici e tradizionaliste della società romena (il paese, tra l'altro, negli ultimi anni ha avuto parecchi casi di abusi e violenze contro omosessuali). |
Versione delle 11:20, 10 ott 2018
Lunedì 8 ottobre 2018
In Romania il 6 e 7 ottobre si è svolto il referendum costituzionale riguardante l'articolo 48: in esso la famiglia viene indicata unione dei coniugi, senza specificare il genere e il numero; l'obiettivo del referendum era cambiare il testo costituzionale rendendo unica coppia ufficiale quella formata da un uomo e una donna, rendendo di fatto difficile, se non impossibile, un futuro riconoscimento delle nozze tra persone dello stesso sesso e della poligamia. Il quorum richiesto era del 30%, ma è andato a votare solamente il 21,10% degli aventi diritto.
Il referendum era stato appoggiato dalla Chiesa ortodossa (in Romania l'80% della popolazione appartiene a questa fede), da quasi tutte le forze politiche, a eccezione del partito Unione Salva Romania e del presidente Klaus Iohannis. Il risultato sancisce una sconfitta per le realtà conservatrici e tradizionaliste della società romena (il paese, tra l'altro, negli ultimi anni ha avuto parecchi casi di abusi e violenze contro omosessuali).
Il risultato non cambia o legittima lo status delle coppie di persone dello stesso sesso nel paese, che comunque non sono allo stato attuale riconosciute dalla legge.
Fonti
- «In Romania è fallito il referendum per vietare i matrimoni gay» – Il Post, 8 ottobre 2018.
- «Romania, fallisce il referendum che voleva vietare le nozze gay» – Il Messaggero, 7 ottobre 2018.
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