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Fondazione Sant'Atto per l'Inclusione e la Solidarietà Onlus di Pistoia

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Martedì 27 luglio 2021

File:Fondazione Sant’Atto per l'Inclusione e la Solidarietà Onlus.jpg
Fondazione Sant’Atto per l'Inclusione e la Solidarietà Onlus

La Fondazione Sant’Atto per l'Inclusione e la Solidarietà Onlus, per il triennio 2022/24, ha rinnovato il proprio Consiglio di amministrazione composto da 7 membri rappresentativi di alcune delle opere di solidarietà di ispirazione cristiana e di area Diocesana già presenti sul territorio, nelle persone: - Mons. Patrizio Fabbri - Presidente

- Dott. Nicola Luongo - Vice Presidente, Cavaliere e Maestro del Lavoro della Repubblica Italiana, Funzionario Bancario del Gruppo Intesa Sanpaolo, Vicepresidente della Consulta del volontariato del Comune di Pistoia.

- Dott.ssa Carla Tarani – Consigliere - Diacono Sauro Gori - Consigliere - Dott.ssa Chiara Gherardeschi - Consigliere - Avv. Daniele Nicolin - Consigliere - Prof.ssa Manuela Petrucci- Consigliere

La struttura amministrativa della Fondazione fa invece capo a Marcello Suppressa, in qualità di Direttore Generale e si avvale dei seguenti professionisti. - Avv. Alessio Genito – Direzione Area Amministrativa - Dott.ssa Francesca Meoni - Direzione Area Sviluppo - Dott.ssa Rosarina Costa Ventura – Direttore Tecnico Il Sindaco Unico è il Dott. Brunetto Pierattini. La Fondazione si avvale di una pianta organica di circa 70 dipendenti, oltre che di molti volontari che prestano il loro servizio nelle varie strutture gestite dalla Fondazione

I soci fondatori sono la Diocesi di Pistoia, il Ceis Onlus e la Casa dell’Anziano Monteoliveto; tali realtà sono anche le principali promotrici delle attività svolte dall’Ente, aperto alla collaborazione e all’inserimento di nuove realtà impegnate in ambito sociale e sanitario. La Fondazione è infatti uno strumento operativo contro la «cultura dello scarto»: Una realtà che intende promuovere, coordinare e valorizzare le esperienze di carità, accoglienza e solidarietà nella diocesi di Pistoia.

La sede legale della Fondazione è a Pistoia in Via Puccini n. 29, la sede amministrativa è accolta nei locali del complesso del «Tempio», dove nel 2018 è nata una vera e propria cittadella della carità “Hospitium Mons. Mansueto Bianchi” all’interno delle mura di Pistoia, con la presenza della mensa Caritas, del centro di ascolto e del nuovo centro di accoglienza. Opera nel campo del disagio, della disabilità, della malattia come in quello del disadattamento e dell’emarginazione nelle sue più ampie accezioni, con una visione integrale della persona, nel recupero e rispetto totale della dignità e libertà umana e contribuisce con tutti gli strumenti più idonei al superamento dei condizionamenti sociali e psicologici in cui può cadere la persona.

Il Centro diurno Anziani e il Centro Alzheimer di Monteoliveto sono due centri diurni convenzionati con La società della Salute pistoiese e rappresentano una eccellenza di rilevo nazionale nel campo dell’assistenza alle persone anziane autosufficienti e non autosufficienti e affetti dalla malattia di Alzheimer. I centri sono anche un importante punto di riferimento per gli anziani che trascorrono le loro giornate in compagnia e svolgendo attività ricreative e per le loro famiglie che ricevono un aiuto prezioso nell'assistenza quotidiana.

Il Centro Italiano Solidarietà si occupa del recupero e della riabilitazione di persone che soffrono di una forma di dipendenza; opera soprattutto in Pistoia e Provincia è in contatto con molti SerT del territorio nazionale. Offre vari servizi sia in favore di persone dipendenti da droghe o alcol, sia in favore di persone affette da dipendenze senza sostanze, come quelle affettive o la dipendenza da gioco d’azzardo patologico (detto anche ludopatia o gambling) strutturato con: Programma Perseo destinato ad utenti cocainomani, ha caratteristica di semi-residenzialità alternata a brevi periodi di residenzialità. Il programma è svolto con il coordinamento dei Ser.T di Pistoia e in regime di alta integrazione con questo e con altri attori presenti nel territorio e si caratterizza per la pluralità di professionalità coinvolte e per la scelta di integrare metodiche cognitivo-comportamentali a tecniche emotivo-espressive. Progetto Trilly parte dalla consapevolezza che l’uso di sostanze in alcuni casi subentra in quelle situazioni in cui giovani e adulti sono carenti di stimoli a livello sociale, culturale, affettivo, relazionale e di organizzazione del tempo libero, il progetto ha la finalità di offrire uno spazio che permetta loro di allontanarsi da ambienti e stili di vita inadeguati e in cui trovare figure di riferimento professionalmente preparate che possano sostenerli nel loro processo di crescita e di cambiamento. L’intenzione è quella di mettere in atto interventi a moduli rivolti alla creazione di contesti educativi in cui possano emergere e potenziarsi le modalità positive per entrare in relazione sia con gli ambienti familiari, sia con quelli amicali, scolastici e lavorativi. Servizio di consulenza e sostegno alle famiglie sia di utenti che usufruiscono dei nostri servizi, che alle famiglie che hanno un familiare con problemi di dipendenza ma che ancora non rientra in nessuno dei nostri programmi. Lo scopo di questi gruppi di familiari è realizzare un percorso parallelo di conoscenza, impegno e consapevolezza dei familiari, per avvicinarli al mondo delle dipendenze e capire meglio come approcciarsi a persone che hanno problemi di questo genere. Spesso nelle dinamiche familiari non è facile affrontare da soli argomenti di questo tipo e condizioni di stress fanno sì che nei rapporti interpersonali si alzino dei “muri” che tagliano i canali di comunicazione, ad esempio tra genitore e figlio. Questi gruppi sono un’occasione di confronto importante, dove poter raccontare le proprie esperienze e fare tesoro dei consigli di consulenti. Percorso socio lavorativo riservato ad utenti che hanno già effettuato percorsi terapeutici e sono ricaduti. Si rende necessario, pertanto, creare continuità tra “cura” e “prendersi cura” e considerare la ricaduta non un tradimento ma un momento di fragilità che non deve precludere la possibilità di intraprendere ancora una volta un iter riabilitativo. Si è quindi inteso creare un percorso all’interno del quale la ricaduta viene accettata, elaborata e sfruttata per riprendere il cammino di crescita personale precedentemente interrotto

Casa dei Glicini progetto ad alta integrazione con il Ser.T di Pistoia, strutturato in due moduli: Modulo "madri bambini". Ha l'obiettivo di venire incontro alle esigenze di adulti e bambini, fornendo un ambiente che permetta ai grandi di affrontare le tematiche legate al disagio ed ai piccini di crescere accanto alle figure di attaccamento. La struttura ha la funzione di permettere alle madri lo svolgimento delle attività terapeutiche ed educative che supportino e facilitino il ruolo della madre e di offrire una organizzazione di casa famiglia all'interno della quale sperimentare una dimensione di responsabilità ed intimità. Modulo "genitori" Consapevoli che sempre più coppie di tossicodipendenti sono stabili negli anni, hanno figli e fanno difficoltà a separarsi per intraprendere un percorso di recupero, abbiamo deciso di fornire l'opportunità di lavorare sulle tematiche della dipendenza, tenendo conto delle componenti affettive che l'essere in coppia e genitori comporta. Il percorso non è residenziale.

Emporio della solidarietà si tratta di un vero e proprio market alimentare rivolto alle famiglie e persone che vivono in temporaneo stato di difficoltà economica che potranno ricevere gratuitamente i beni grazie ad una card punti. Nato da una sinergia di forze con in testa la Fondazione Caripit, che ha finanziato l’intero progetto, la Fondazione Sant’Atto è l’ente gestore, la Caritas Diocesana e la Misericordia di Pistoia. È un luogo di distribuzione coordinata e gratuita di generi alimentari di prima necessità. È nato Per riunire tutti i centri di distribuzione di generi alimentari in un unico luogo, garantendo così una distribuzione omogenea e uniforme in tutta la città. Per ridare dignità alle persone in difficoltà economica. Per renderle autonome e responsabili nelle loro scelte di acquisto

La Casa Famiglia “La Conchiglia in Convenzione con la Regione Toscana per il Progetto Con.Tra.To. (Contro la Tratta in Toscana), accogliendo ragazze che aderiscono al Programma di assistenza ed integrazione sociale ai sensi dell’ex art.18 D.Lgs 286/98 e art.13 della L. 228/2003. La Casa riserva due posti all’accoglienza di donne (inviate dalla Caritas o altri soggetti del territorio Diocesano) che stanno attraversando difficoltà personali, familiari o sociali e necessitano di un luogo e di un tempo che le aiuti a prendersi cura di sé per superare tali disagi.

Vi sono inoltre altri servizi che la Fondazione proprio in questi mesi sta contribuendo a realizzare e comporre, e che entreranno a far parte di un vero e proprio polo di assistenza e di cura alla persona sul territorio diocesano.

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