Strage della follia a Pordenone: uccide la famiglia e si suicida

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sabato 12 gennaio 2008 È stata scoperta ieri mattina alle 11 da Monsignor Fermo Querin, la tragedia avvenuta a Pordenone, nella casa d'accoglienza da lui diretta.

Il religioso ha ritrovato i corpi senza vita di Giuliano Modolo, 72 anni, Bruna Piovesan, 67, sua moglie, e Fabio Modolo, 38, suo figlio. Il padre ha ucciso moglie e figlio per poi togliersi la vita. Non si sa ancora quando e come sia avvenuto esattamente il delitto, ma si pensa in una delle ultime notti, poiché già in tutta la giornata di ieri nessuno ha visto i tre malcapitati. Il padre, Giuliano Modolo, ha strangolato nel sonno moglie e figlio, probabilmente dopo avergli somministrato sedativi per assicurarsi che dormissero, e poi, recatosi in bagno, si è suicidato impiccandosi.

Il movente della strage sembrerebbe essere la condizione socio-economica in cui versava la famiglia. Erano indebitati fino al collo, avevano dovuto vendere la casa per avere qualche speranza di poter saldare i debiti, non riuscivano neanche a permettersi di pagare la retta della casa d'accoglienza che li ospitava. Evidentemente l'uomo ha deciso che l'unico modo per sfuggire da una vita così difficile e infelice fosse la morte, e ha deciso così anche per i suoi familiari.

Ed è già la quarta strage familiare nel piccolo Friuli solamente in un mese: la prima il 4 dicembre a Tarcento un uomo di 38 anni, dopo aver ucciso il figlioletto e la moglie si suicidò; a seguire, il 15 dicembre a Molin Nuovo, in comune di Udine, una madre uccise a coltellate il figlio; e infine la notte di Santo Stefano, ad Attimis, un uomo uccise la moglie per poi suicidarsi.

Fonti[modifica]

  • Elena Del Giudice e Enri Lisetto «Uccide moglie e figlio e si toglie la vita»Messaggero Veneto, 12 gennaio 2008, pag. 3.