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Intervista a Dietelmo Pievani

Da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

lunedì 20 marzo 2023

Questo articolo cita la Wikimedia Foundation o uno dei suoi progetti o persone ad essi legati. Vi informiamo che Wikinotizie è un progetto della Wikimedia Foundation.
Telmo Pievani al Darwin Day del 2012 a Roma

Wikinotizie vi presenta un'intervista a Telmo Pievani. Pievani è un filosofo italiano specializzato in evoluzione, è autore di numerose pubblicazioni scientifiche sulla biologia evoluzionistica, sulla filosofia della biologia e della filosofia della scienza. Telmo Pievani ha accolto il nostro invito a rispondere ad alcune domande, elaborate da Bramfab, sulla sua esperienza con Wikipedia, e il suo giudizio su di essa.


Quando Lei si è imbattuto/a per la prima volta in Wikipedia? Per quale motivo? Che impressione ne ha ricavato?

Ormai non lo ricordo più, fa parte del paesaggio normale della mia vita sin da quando esiste. Ricordo che ero appena tornato dagli Stati Uniti, nel 2002, si dibatteva sull'attendibilità delle sue voci e sulla sua logica di revisione paritaria fra tutti gli utenti. Da ricercatore in campo filosofico e scientifico, e da scrittore di testi divulgativi sulla scienza, ne ero molto incuriosito.


Dopo di che, col passare degli anni, come è cambiata la sua confidenza con l'enciclopedia? È rimasta invariata o ne è diventato un utilizzatore abitudinario?

Con il passare degli anni ho gradualmente aumentato la frequenza di utilizzazione, usandola spesso come primo approccio a un tema (sia esso un concetto, un luogo o un autore, prima per me ignoto o anche già noto) e come moltiplicatore di ulteriori link per approfondimenti, soprattutto analizzando le bibliografie in fondo alle voci, spesso molto utili e per me rivelatrici. Io uso le voci di Wiki come snodi liberi di una rete di connessioni serendipitose. Spesso, durante le mie ricerche, mi accorgo di avere aperto anche 6-7 livelli di connessioni e approfondimenti uno dopo l'altro e in parallelo, a partire dalla ricerca iniziale, e devo tornare indietro per non perdermi del tutto. Wikipedia è il mio esercizio quotidiano di serendipità.


Ha mai modificato delle pagine di Wikipedia o avuto la tentazione di farlo? Come è andata?

No, mai. Ogni tanto capito su voci (inglesi e italiane) il cui argomento fa parte del mio campo di studi e che conosco molto bene. Noto qualche imprecisione o incertezza, soprattutto su quelle italiane, meno su quelle inglesi, per ovvie ragioni statistiche, ma finora mai gravissime o eclatanti, e comunque non mi sento autorizzato a intervenire, non ne sarei capace, mi fido delle continue revisioni da parte della comunità. Apprezzo che alcune affermazioni in una voce siano rimarcate come controverse, per indurre cautela. Un punto debole è forse la presenza di voci su personaggi, soprattutto italiani, che non mi sembrano avere tutta questa importanza culturale o mediatica o pubblica (me compreso!). Però è anche giusto che ci sia un po' di tutto e poi il navigatore si orienterà.


Come valuta l'impatto che Wikipedia ha avuto nel suo ambiente di lavoro/studio?

Direi un impatto massiccio e irreversibile, per la disponibilità immediata e democratica di una vastissima quantità di informazioni che, certo, qualche volta sostituiscono per pigrizia la volontà di ulteriori approfondimenti in verticale (lo vedo per esempio in alcune ricerchine superficiali che fanno i miei figli a scuola usando wiki al pomeriggio), ma che per lo più, e per me in particolare, sono fonte di scoperte serendipitose e di esplorazioni connettive ormai indispensabili. Ripeto: Wiki fa parte del nostro paesaggio, della nostra nicchia eco-culturale.


Wikipedia è nata e cresciuta senza una redazione e senza direttori, in opposizione alle maggiori enciclopedie cartacee e anche all'Encyclopédie, di d'Alembert e Diderot, eppure il suo successo sembra dimostrare che questa modalità di scrivere un'enciclopedia sia quello che consenta maggiormente di raggiungere l'obiettivo di aggregare il sapere dell'umanità. Cosa ne pensa a riguardo?

Concordo, direi che è stato un esperimento di successo che mostra la validità, nel XXI secolo e sul web, di una modalità bottom-up e democratica di auto-revisione continua dei contenuti informativi, un movimento collettivo che ha poi acquisito una sua identità, una filosofia, un senso di appartenenza a una comunità.


Se presente, ha letto la sua biografia scritta in Wikipedia? Cosa ne pensa? La biografia, come tutte le voci dell'enciclopedia, è distribuita secondo una licenza libera che consente di riutilizzarla gratuitamente anche a scopi commerciali, cosa ne pensa? Appoggia la scelta di scrivere l'enciclopedia secondo una licenza libera o secondo lei dovrebbe essere più restrittiva?

La appoggio e credo che non dovrebbe essere modificata in senso più restrittivo, sarebbe un tradimento dello spirito originario che ha reso possibile questa storia ventennale di successo e tutto sommato ancora unica. Si possono introdurre correttivi locali per affrontare eventuali distorsioni, ma senza modificarne l'impianto. La mia biografia va benissimo (a parte la foto inquietante!) ed è giusto che sia distribuita in licenza libera.


Cosa ne pensa di un possibile futuro senza testi cartacei, in cui la conoscenza sia trasmessa gratuitamente, soltanto digitalmente su testi liberamente modificabile?

Ho qualche dubbio, ma solo perché sono un vetusto appassionato del cartaceo. Il giornale preferisco leggerlo ancora su carta, anche se ho l'abbonamento online. La lettura dei libri sul tablet mi fa venire il mal di testa e non riesco a memorizzare bene. Se leggo su pagina stampata e sottolineo, non dimentico più nulla, mi si stampa la fotografia in mente. Quindi ho un pregiudizio contro l'estinzione del testo cartaceo, vorrei che sopravvivesse e che nel futuro ci fosse una proliferazione di canali e di supporti diversi, fra i quali scegliere, e non il dominio di alcuni su altri. Le nuove tecnologie devono aumentare le nostre possibilità di scelta, non ridurle. Quanto ai testi scientifici, per come funziona il meccanismo di revisione tra pari, non sarebbe possibile né giusto passare a una conoscenza modificabile liberamente da una comunità solo digitalmente. Nella scienza i revisori devono avere le competenze specialistiche per verificare gli esperimenti, le osservazioni, i dati e i protocolli di ricerca. Con tutto il tempo necessario. Poi il risultato può anche essere pubblicato solo online, ma abbiamo visto durante la pandemia le distorsioni a cui può portare la pubblicazione frettolosa online di dati non ancora filtrati e verificati.


Ha mai sentito parlare dei progetti fratelli di Wikipedia, come Wikinotizie? O anche Wikisource, la libreria che si pone lo scopo di raccogliere e preservare i testi entrati nel pubblico dominio? Che cosa ne pensa a riguardo?

Sì certo, li conosco, a vario grado, soprattutto Commons, sono ulteriori strumenti di democratizzazione delle conoscenze e di condivisione del sapere, che contrastano anche una certa tendenza alla gelosia per i diritti di immagine (con relativo aumento speculativo dei prezzi per le acquisizioni di diritti). Tutto ciò senza ovviamente pregiudicare la legittimità di rivendicare diritti di proprietà per chi lo ritiene e per chi desidera tutelarsi in tal senso.


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