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Intervista a Sergio Della Sala

Da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

lunedì 11 aprile 2023

Questo articolo cita la Wikimedia Foundation o uno dei suoi progetti o persone ad essi legati. Vi informiamo che Wikinotizie è un progetto della Wikimedia Foundation.
Modello a griglia di un cubo con i due possibili modi di interpretarlo

Wikinotizie vi presenta un'intervista a Sergio Della Sala. Sergio Della Sala, docente di Human Cognitive Neuroscience presso l'Università di Edimburgo, direttore della rivista Cortex, e attuale presidente del CICAP (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze), ha accolto il nostro invito a rispondere ad alcune domande, elaborate da Bramfab, sulla sua esperienza con Wikipedia, e il suo giudizio su di essa.

Quando Lei si è imbattuto/a per la prima volta in Wikipedia? Per quale motivo? Che impressione ne ha ricavato?

Non mi ricordo. Probabilmente all’inizio degli anni 2000 per curiosità, come succede per tutte le novità. Anche la prima impressione non può essere un ricordo preciso, perchè questo tipo di memorie è necessariamente ricostruttivo. Immagino di aver pensato che non avrebbe funzionato senza la necessaria competenza dei redattori.


Dopo di che, col passare degli anni, come è cambiata la sua confidenza con l'enciclopedia? È rimasta invariata o ne è diventato un utilizzatore abitudinario?

Assumendo per vera la mia ricostruzione mnestica, il mio giudizio si è modificato radicalmente. Oggi Wikipedia è spesso una delle prime fonti che consulto per accedere a nozioni fattuali. È diventato uno strumento imprescindibile per ricavare rapidamente le prime informazioni su voci che non necessitano di senso critico, cioè essenzialmente per nozioni.


Ha mai modificato delle pagine di Wikipedia o avuto la tentazione di farlo? Come è andata?

No, verosimilmente per pigrizia. Ma ammiro molto chi dedica volontariamente il suo tempo alla creazione di conoscenza condivisa.


Come valuta l'impatto che Wikipedia ha avuto nel suo ambiente di lavoro/studio?

Wikipedia offre un servizio eccezionale per quanto concerne le informazioni fattuali, non inferiore alle fonti canoniche. Se voglio sapere qual è la capitale dell’Armenia o come si calcola l’area di un trapezio, l’enciclopedia online e gratuita è una soluzione ottima. Il lavoro e lo studio però necessitano di senso critico, che può maturare solo digerendo i dettagli anche metodologi di un dato tema. Il pericolo sono le ricerche in proprio che si accompagnano all’illusione della fonte. Spesso si sente e si legge che per verificare l'attendibilità di una informazione sia sufficiente controllare le fonti citate. Ma questo presuppone una conoscenza sia specifica che generica che si accumula dopo anni di attenzione ad un problema. Altrimenti si è preda dell’illusione delle fonti: le evidenze di alcuni non sono le evidenze di altri, e in assenza di spirito critico una fonte vale un’altra. Inoltre, nel redarre voci su elementi dibattuti, il rischio è che prevalga la voce di chi si dedica alla loro composizione, magari per interessi che tracimano quelli meramente culturali. Per esempio, promulgatori di dubbi rimedi hanno tutto l’interesse ad immettere informazioni positive sostenute da fonti benevole.


Wikipedia è nata e cresciuta senza una redazione e senza direttori, in opposizione alle maggiori enciclopedie cartacee e anche all'Encyclopédie, di d'Alembert e Diderot, eppure il suo successo sembra dimostrare che questa modalità di scrivere un'enciclopedia sia quello che consenta maggiormente di raggiungere l'obiettivo di aggregare il sapere dell'umanità. Cosa ne pensa a riguardo?

La domanda è posta in modo piuttosto tendenzioso perchè dà per scontato il consenso dell’interlocutore sul fatto che la modalità condivisa di redazione sia quella che permette di raggiungere meglio l’obiettivo. Non credo sia possibile aggregare il sapere dell’umanità, oltre naturalmente alle conoscenza fattuali. Perchè ciò che si pensa di sapere dipende dai riferimenti culturali e semantici da cui originano le informazioni. Il rischio che si corre è quello di una conoscenza che si basi sulla voce più organizzata, oppure che si crei una conoscenza equidistante, per cui i sostenitori di una terapia farlocca abbiano altrettanta voce dei professionisti scettici. Comunque, visti i buoni risultati, ne penso meglio di quanto ne penserei in teoria


Se presente, ha letto la sua biografia scritta in Wikipedia? Cosa ne pensa? La biografia, come tutte le voci dell'enciclopedia, è distribuita secondo una licenza libera che consente di riutilizzarla gratuitamente anche a scopi commerciali, cosa ne pensa? Appoggia la scelta di scrivere l'enciclopedia secondo una licenza libera o secondo lei dovrebbe essere più restrittiva?

Ovvio che ho letto la mia bio; come ci ricorda Al Pacino nella parte del diavolo, la vanità è il suo peccato preferito, e io certamente non ne sono immune. Non ho nulla contro la libera licenza in situazioni come questa. Fatti salvi i diritti d’autore ove leciti, e posta la dovuta attenzione alle pratiche di dumping, meno restrizioni ci sono più libertà culturale si crea.


Cosa ne pensa di un possibile futuro senza testi cartacei, in cui la conoscenza sia trasmessa gratuitamente, soltanto digitalmente su testi liberamente modificabile?

Dall’indice della Chiesa Cattolica, ai roghi di libri del nazismo alle censure dell’Unione Sovietica, in tutti i tempi i libri hanno spaventato i poteri assolutisti. Oltre che essere un oggetto molto attraente, il libro è uno strumento rivoluzionario. Libri che possono essere modificati senza memoria dell’originale, sarebbero un’arma micidiale in mano alle propaganda. Inoltre, temo l’oblio tecnologico. Posso entrare in una biblioteca oggi e sfogliare un volume vecchio centinaia di anni, ma non posso più leggere un testo scritto su un floppy disk pochi anni fa. Spero che il progresso crei carta senza cellulosa da alberi così da permetterci di continuare a provare la gioia di tenere in mano un libro, che è come dare la mano a un amico. Naturalmente, l’enorme vantaggio di un riferimento digitale è la possibilità di aggiornamento immediato, in seguito al modificarsi delle circostanze, per esempio la morte di una persona famosa.


Ha mai sentito parlare dei progetti fratelli di Wikipedia, come Wikinotizie? O anche Wikisource, la libreria che si pone lo scopo di raccogliere e preservare i testi entrati nel pubblico dominio? Oppure Wikimedia Commons la grande raccolta, in continua crescita, di immagini in pubblico dominio? Che cosa ne pensa a riguardo?

So di Commons, anche se non l’ho ancora usata; ho fruito talvolta di Wikisource, ottima iniziativa. Non conoscevo Wikinotizie prima del vostro invito, per cui grazie di avermi informato.

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Questa intervista esclusiva riporta notizie di prima mano da parte di uno dei membri di Wikinotizie. Vedi la pagina di discussione per avere maggiori dettagli.