Ancora paura a Boston, sparatoria al MIT
19 aprile 2013
Non si ferma l'ondata di terrore che ha avvolto la città di Boston dopo le due bombe scoppiate nel corso della maratona cittadina di pochi giorni fa. Ieri sera alle 23 ora locale (le 5 in Italia) nel campus del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e più precisamente accanto all'edificio 32, meglio noto come Stata Center, è occorsa una violenta sparatoria che ha causato la morte di un agente di polizia.
Il Massachusetts Institute of Technology, una delle università più prestigiose al mondo se non la più prestigiosa, è situato nella città di Cambridge e si trova proprio di fronte al centro di Boston, dall'altro lato del Charles River, il fiume che separa le due cittadine.
Secondo le prime ricostruzioni due persone armate hanno aperto il fuoco contro un agente di polizia del campus, che stava rispondendo ad una segnalazione per una rapina in un negozio e che è poi deceduto all'ospedale per le ferite riportate durante lo scontro. I responsabili si sono poi allontanati su un'auto e sono stati braccati dalle forze di polizia a Watertown, a pochi chilometri di distanza. Le varie fonti riportano che nel corso di un'ulteriore sparatoria è rimasto seriamente ferito un altro agente di polizia e uno dei malviventi sia stato anch'egli colpito e quindi catturato, ma sia successivamente deceduto, mentre l'altro sospettato sarebbe ancora in libertà e la polizia starebbe ispezionando le zone limitrofe, abitazione per abitazione.
Il commissario di polizia di Boston Edward Davis, ha confermato, in una improvvisata conferenza stampa, l'esistenza di una correlazione con l'attentato terroristico di lunedì. Sembrerebbe infatti che il criminale ucciso nella sparatoria sia uno dei due sospetti individuati dall'FBI per le bombe posizionate durante la maratona, mentre l'altro indiziato sarebbe l'uomo ancora attualmente in fuga.
Nel corso della mattinata statunitense gli organi di polizia hanno individuato e reso note le generalità dei due malviventi: si tratta di due giovani fratelli di origine cecena, il ventiseienne Tamerlan Tsarnaev, rimasto ucciso nel corso della fuga, e Dzhokhar Tsarnaev, di anni diciannove ed ancora latitante. Da tempo i due fratelli risiedevano sul suolo americano, la famiglia era infatti fuggita dalla Cecenia durante la guerra per rifugiarsi in Kirghizistan; nel 2005 i due fratelli erano giunti negli Stati Uniti stabilendosi a Cambridge dove tutt'ora frequentavano la scuola e parevano, a detta dei conoscenti intervistati, ormai integrati nel tessuto sociale.
Fonti
[modifica]- [EN] – Michael Pearson e Ben Brumfield «Bombing manhunt locks down Boston» – CNN, 19 aprile 2013.
- [EN] – Jennifer Griffin, Jana Winter, Mike Tobin, Mike Levine, Griff Jenkins e The Associated Press «Marathon bombing suspect may be fleeing in green Honda» – Fox News, 19 aprile 2013.
- [EN] – Shelley Murphy, Milton J. Valencia, Wesley Lowery, Akilah Johnson, Eric Moskowitz, Lisa Wangsness, Brian MacQuarrie, John R. Ellement e Martin Finucane «Search for marathon bombing suspect locks down Watertown, surrounding communities» – The Boston Globe, 19 aprile 2013.
- [EN] – Katharine Q. Seelye e Michael Cooper «Dragnet Shuts Boston; One Suspect Is Slain but Second Man Is on Loose» – The New York Times, 19 aprile 2013.
- [EN] – «Updates on Aftermath of Boston Marathon Explosions» – The New York Times, 19 aprile 2013.
- [EN] – Ravi Somaiya «Officer Shot and Killed on M.I.T. Campus» – The New York Times, 19 aprile 2013.
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