Cecchi Gori: contestati i tentativi di agganci con politici e magistrati

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mercoledì 4 giugno 2008

Non è solo la Procura di Roma a indagare su Vittorio Cecchi Gori. I Pm Stefano Fava e Lina Cusano hanno trasferito un corposo fascicolo a Perugia dopo aver riscontrato il coinvolgimento di alcuni giudici romani. Secondo l'accusa, Gori, dopo il fallimento della Finmavi aveva cercato agganci con politici e magistrati. Lo afferma un comunicato della Guardia di finanza. In tale comunicato si fanno i nomi di Claudio Martelli e di Antonio Di Pietro, L'ex-ministro delle infrastrutture sarebbe stato avvicinato tramite un legale. Il Corriere della Sera fa anche il nome di questo legale: si tratta, secondo il giornale di via Solforino, dell'avvocato Sergio Scicchitano che nell'ambito del Tribunale fallimentare di Roma è figura molto conosciuta per il suo ruolo di coadiutore giudiziario amministrazione straordinaria Gruppo Cirio, ma soprattutto di liquidatore giudiziale della Federconsorzi. Sembra il ripetersi di un copione già visto: anche 17 anni fa la procedura concorsuale più "chiacchierata" finì sotto la lente della procura perugina che è competente quando a essere imputati di reati sono magistrati romani.

Ma i legali di Cecchi Gori mostrano invece un quadro del tutto differente. Le operazioni societarie messe in atto dal gruppo Cecchi Gori sarebbero state perfettamente lecite

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Fonti[modifica]

  • Flavio Haver «Arrestato Cecchi Gori "Ma è solo un disguido"»Corriere della Sera, 4 giugno 2008, pag. 18.