Vai al contenuto

Cedegolo: cittadini si appellano allo «jus plantandi»

Da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

venerdì 31 ottobre 2008

Municipio di Cedegolo, Val Camonica

Ha avuto risposta positiva dal TAR di Brescia l'appello effettuato da Agnese, Giovanmaria e Giuseppe, cittadini di Cedegolo in Val Camonica, i quali hanno citato in giudizio il loro comune a causa della privazione di un atavico diritto di sfruttamento di alberi definito «jus plantandi».

L'amministrazione locale aveva deliberato a dicembre 2007 l'alienazione di alcuni terreni pubblici, a titolo di permuta, per 99 anni. I tre cittadini si erano però opposti a questa cessione, sostenendo il loro «jus plantandi» su alcuni alberi di castagno presenti nel lotto.

Questa norma, di diritto medievale, stabilisce infatti una proprietà separata per le piante rispetto al terreno. Non essendo mai stata abrogata, ma anzi confermata con un Regio Decreto nel 1928, la loro richiesta è stata quindi accolta dal tribunale.

La nozione si rifà al concetto che un tempo gli alberi si trovavano sovente su un terreno comune, di proprietà della vicinia, ma lo sfruttamento dei frutti degli stessi era ad esclusiva di particolari soggetti, i quali potevano non essere i proprietari del terreno.

In Val Camonica ancora oggi in diversi comuni, è presente sugli stampati comunali distribuiti ai residenti per il calcolo dei tributi la voce «jus plantandi», sulla quale grava una piccola tassa.

Notizia originale
Questo articolo contiene notizie di prima mano comunicate da parte di uno o più contribuenti della comunità di Wikinotizie.

Vedi la pagina di discussione per maggiori informazioni.

Fonti

[modifica]