D.L. sulla scuola: libri di testo con licenza commons

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Il ministro dell'istruzione Maria Chiara Carrozza

domenica 17 novembre 2013

La legge di conversione del D.L. scuola, art. 6, ha introdotto una grande novità: a partire dall'anno scolastico 2014/15 viene favorita e disciplinata l'autoproduzione di testi, documenti e strumenti didattici da parte delle scuole, degli alunni e delle loro famiglie non solo come forma per consentire alle famiglie un concreto risparmio nei costi per l'istruzione, ma anche per consentire ai protagonisti del processo educativo di interagire efficacemente con le moderne tecnologie digitali e multimediali in ambienti preferibilmente con software open source.

Gli istituti scolastici possono elaborare il materiale didattico digitale per specifiche discipline da utilizzare come libri di testo e strumenti didattici per la disciplina di riferimento; l'elaborazione di ogni prodotto è affidata ad un docente supervisore che garantisce, anche avvalendosi di altri docenti, la qualità dell'opera sotto il profilo scientifico e didattico.

Particolarmente innovativa è la norma per cui l'opera didattica sia registrata con licenza che consenta la condivisione e la distribuzione gratuite. Le più tipiche sono quelle Creative commons.

È previsto poi l'invio entro la fine dell'anno scolastico al ministero che la renderà disponibile a tutte le scuole statali. Potranno essere adoperate piattaforme digitali preesistenti, prodotte da reti nazionali di istituti scolastici. L'esperienza più nota è quella di Book in Progress, che dovrà però abolire la clausola che riservava i testi solo alle scuole aderenti alla rete per rientrare nelle previsioni legislative.

Viene anche richiamata l'esperienza dei progetti pilota di Editoria digitale scolastica.

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Fonti[modifica]