Espulso l'imam di Torino, Bouiriqi Bouchta

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6 settembre 2005 Bouiriqi Bouchta, imam di Torino, è stato arrestato ed espulso nel corso della notte fra lunedì e martedì. La Digos ha effettuato l'arresto alle 4:00, conducendo Bouchta all'ufficio immigrazioni, dove gli è stato notificata la revoca del permesso di soggiorno. Bouchta è stato quindi accompagnato all'aeroporto di Malpensa, da dove è partito per Casablanca (Marocco) alle ore 10:30.

L'azione della polizia è il risultato del decreto antiterrorismo del ministro Pisanu. I rapporti della Digos indicano come Bouchta avesse promosso nel 2000 una riunione per reclutare volontari per la Cecenia. La sua moschea ha ospitato più volte Ban Said Faycal, estremista tunisino.

Il Viminale annuncia che potrebbero esserci ulteriori espulsioni. In una nota viene indicato che il provvedimento «è stato sulla base di scrupolosi accertamenti condotti dagli uffici centrali e periferici dell'antiterrorismo per grave turbamento dell'ordine pubblico e pericolo per la sicurezza dello Stato. Gli uffici ministeriali stanno valutando le posizioni di altri cittadini stranieri per l'eventuale adozione di analoghe misure».

Questa è la quinta espulsione che colpisce imam in territorio italiano. Abdel Hamid Shaari, presidente dell'Istituto islamico di viale Jenner di Milano, considera l'espulsione «sorprendente, un po' affrettata, apparentemente riferita a sole questioni di opinione, che con il terrorismo non c'entrano nulla».

Bouchta era arrivato in Italia nel 1987, qui si è sposato e sono nati i suoi tre figli. Le sue opinioni radicali gli hanno permesso alcune apparizioni in televisione a partire dal 2001. A Torino gestisce tre macellerie islamiche a Porta Palazzo, il quartiere arabo della città. Negli ultimi anni aveva ridotto i toni, manifestando anche in favore della liberazione delle tre guardie del corpo rapite in Iraq.

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