Inizia la procedura per la revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia

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sabato 18 agosto 2018

Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Toninelli

Autostrade per l'Italia è una società del gruppo Atlantia, controllato per la maggioranza dalla holding Edizione, che fa capo alla famiglia Benetton e gestisce 3.020 km di autostrade italiane (quasi la maggioranza della rete)[1], compreso il tratto del Ponte Morandi che è crollato il 14 agosto.

Nonostante la promessa della società di costruire un nuovo ponte in 8 mesi, di fare investimenti, di creare un fondo per gli sfollati e le scuse dell'amministratore delegato Giovanni Castellucci, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti italiano, Danilo Toninelli, ha annunciato di aver inviato una lettera alla società che annuncia l'avvio della procedura per la revoca della concessione. Il ministro ha anche chiesto di fornire una relazione dettagliata entro 15 giorni ed ha annunciato che il governo sta pensando di rivedere l'attuale sistema delle concessioni, chiedendo ai concessionari di fare investimenti più ingenti per la manutenzione.

I costi per rompere il contratto a carico dello Stato però, a quanto pare, sarebbero gravosi. Infatti, dato che la scadenza della concessione è fissata al 2042, si dovrebbero versare ad Autostrade venti miliardi, corrispondenti a quanto la società potrebbe guadagnare da oggi sino alla data di scadenza (calcolando quanto ha guadagnato nell'ultimo anno). La penale, secondo il contratto, va pagata anche in caso di negligenza.

Nel frattempo il bilancio delle vittime è salito a 43 persone.

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Note[modifica]

  1. La rete autostradale. Autostrade per l'Italia. URL consultato il 18 agosto 2018.

Fonti[modifica]