Intervista a Luca Mercalli

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martedì 21 febbraio 2023

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Luca Mercalli al Festival della Scienza di Genova nel 2011

Wikinotizie vi presenta un'intervista a Luca Mercalli meteorologo, climatologo, divulgatore scientifico e predidente della Società Metereologica Italiana ha accolto il nostro invito a rispondere ad alcune domande, elaborate da Bramfab, sulla sua esperienza con Wikipedia, e il suo giudizio su di essa.

Quando Lei si è imbattuto/a per la prima volta in Wikipedia? Per quale motivo?

Ormai risale alla notte di internet, non ricordo, è come se ci fosse sempre stata.

Dopo di che, col passare degli anni, come è cambiata la sua confidenza con l'enciclopedia? È rimasta invariata o ne è diventato un utilizzatore abitudinario?

La utilizzo frequentemente, anche perché quasi sempre compare in testa ai siti suggeriti dai motori di ricerca. La qualità è molto migliorata, ma in genere valuto l'affidabilità delle informazioni dalla completezza delle fonti bibliografiche. Le pagine senza fonti le scarto, viceversa apprezzo lo sforzo dei compilatori di creare molti link con i riferimenti di sorgente.

Ha mai modificato delle pagine di Wikipedia o avuto la tentazione di farlo? Come è andata?

Ho tentato ma ho quasi sempre rinunciato. La mia risorsa tempo per superare la curva di apprendimento è limitata.

Come valuta l'impatto che Wikipedia ha avuto nel suo ambiente di lavoro/studio?

Molto favorevole. Mi permette di avere in poco tempo un primo approccio con argomenti che non conosco, e poi se decido di approfondire mi offre una traccia da seguire.

Wikipedia è nata e cresciuta senza una redazione e senza direttori, in opposizione alle maggiori enciclopedie cartacee e anche all'Encyclopédie, di d'Alembert e Diderot, eppure il suo successo sembra dimostrare che questa modalità di scrivere un'enciclopedia sia quello che consenta maggiormente di raggiungere l'obiettivo di aggregare il sapere dell'umanità. Cosa ne pensa a riguardo?

La possibilità di aggiornare i contenuti con il meglio dell'attualità e della conoscenza ne fa uno strumento unico e inedito rispetto alla storia del sapere cartaceo, destinato inevitabilmente a invecchiare e a essere sostituito fisicamente.

Se lei avesse la biografia scritta in Wikipedia questa sarebbe distribuita secondo una licenza libera che consente di riutilizzarla gratuitamente anche a scopi commerciali, cosa ne pensa? Appoggia la scelta di scrivere l'enciclopedia secondo una licenza libera o secondo lei dovrebbe essere più restrittiva?

In questo caso non sono mai riuscito ad avere un buon rapporto con la mia pagina biografica, che è stata scritta da altri soggetti che non conosco e hanno attinto qua e là elementi frammentari, talora non rispondenti alla mio reale profilo. Quando ho provato a modificarla qualcuno ha tolto le mie modifiche. Così ho lasciato perdere, da anni non la tocco, la considero una fonte poco aggiornata e poco aderente alla mia vera attività di ricerca. Mi spiace che per soggetti viventi ci siano così poche possibilità di garantire una priorità di intervento con informazioni di prima mano da parte del "proprietario".

Cosa ne pensa di un possibile futuro senza testi cartacei, in cui la conoscenza sia trasmessa gratuitamente, soltanto digitalmente su testi liberamente modificabile?

Vedo bene una realtà ibrida, cartacea e digitale. Ci sono materiali importanti, testi che fanno da riferimento per la storia della conoscenza che devono essere anche cartacei. C'è invece il sapere di sintesi come le voci di wikipedia, una sorta di "glossario" del mondo, che vincono sulla carta proprio perché sono digitali, rapide, efficaci, dinamiche, universali e ovunque accessibili.

Ha mai sentito parlare dei progetti fratelli di Wikipedia, come Wikinotizie? O anche Wikisource, la libreria che si pone lo scopo di raccogliere e preservare i testi entrati nel pubblico dominio? Che cosa ne pensa a riguardo?

Sì, occasionalmente. Bene soprattutto per la digitalizzazione di testi liberi da diritti.

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Questa intervista esclusiva riporta notizie di prima mano da parte di uno dei membri di Wikinotizie.