Israele: sarà la Corte suprema a decidere su Netanyahu

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lunedì 4 maggio 2020 Dopo le proteste scoppiate alcuni giorni fa a Tel Aviv, è stato annunciato che i giudici della Corte suprema prenderanno in esame la petizione lanciata da diversi gruppi di cittadini rivolta a precludere al Primo ministro Benjamin Netanyahu la formazione di un nuovo governo a causa delle accuse che gli sono state rivolte (frode, corruzione e abuso di potere).

Israele è infatti entrato in una crisi politica in seguito ai risultati inconcludenti delle sue ultime tre elezioni che pur avendo avuto dei "vincitori" non hanno dato ad alcuna forza politica la maggioranza in parlamento, precludendo quindi la formazione di un governo. Con l'espandersi della pandemia di COVID-19, che tra i tanti paesi ha colpito anche Israele (più di 16 000 casi confermati, 227 morti), e al fine di evitare una quarta tornata elettorale, il premier uscente Netanyahu ha stretto un accordo con il rivale Benny Gantz al fine di formare un governo di coalizione.

Tuttavia il primo ministro è al centro di diverse inchieste che portano a mettere in dubbio la legittimità dell'accordo, infatti nei primi mesi di questo governo egli ne sarebbe a capo, riservandosi inoltre le nomine delle massime cariche giudiziarie del paese. Si ricorda che già in passato il Ministro della giustizia Ayelet Shaked aveva sostenuto che Netanyahu avrebbe potuto essere rieletto anche se incriminato.

11 su 15 giudici della Corte suprema avranno comunque l'ultima parola, e in caso saranno indette molto probabilmente nuove elezioni. Il presidente della Corte, Esther Hayut, ha annunciato che le udienze saranno trasmesse dal vivo

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Fonti[modifica]

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