La sonda InSight è sbarcata su Marte: mandata la prima foto

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giovedì 29 novembre 2018

Simulazione dello sbarco della InSight, elaborato dalla NASA
Globo di Marte con Elysium Planitia

Dopo sei mesi di viaggio nel cosmo, alle ore 20.54 (ora italiana) di martedì la sonda InSight (acronimo di Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport) ha toccato il suolo di Elysium Planitia, una zona vicino all’equatore di Marte, a 146 milioni di chilometri di distanza dalla Terra. Sette minuti più tardi, ha inviato a Terra un segnale, assieme alla prima immagine della superficie marziana; la foto, non molto chiara, mostra un panorama cosparso di polveri.

Il lander Insight della Nasa ha aperto i pannelli solari, completando così lo sbarco sul suolo marziano: questi forniranno al veicolo l’energia necessaria per effettuare l'esplorazione del pianeta. Un sensore misurerà la temperatura fino a 5 metri di profondità per verificare se ci sia una forma di calore nel sottosuolo: se così fosse, vorrà dire che l’acqua trovata nel messe di luglio sotto i ghiacci del Polo Sud di Marte, potrebbe essere più calda rispetto a quello che si ipotizzava.

Questo tipo di indagine sulla struttura interna di Marte potrà dare informazioni anche sulle fasi più remote della formazione dei pianeta terrestre. Un altro scopo della missione è quello di studiare la geofisica, l'attività tettonica e gli impatti di meteoriti su Marte: ciò potrebbe dare pure notizie utili per capire gli stessi fenomeni sulla Terra.

I segnali provenienti dalla sonda sono stati ricevuti anche dall’Agenzia spaziale italiana (Asi) attraverso la grande parabola del Sardinia Radio Telescope in Sardegna; sarà lo stesso radiotelescopio a captare i segnali dei due cubesat: infatti, tutte le informazioni dei due piccoli satelliti arriveranno al S.R.T., già entrato nel Deep Space Network (una rete internazionale di radiotelescopi a supporto delle missioni interplanetarie e di esplorazione del sistema solare).

È anche di produzione italiana, il sensore stellare, lo Star Tracker, fabbricato negli stabilimenti della Leonardo a Campi Bisenzio (Firenze), che ha guidato la sonda verso Marte. Un altro strumento, il LaRRI (Laser Retro-Reflector for InSight), è stato costruito dall’Istituto nazionale di fisica nucleare e dall'Agenzia spaziale italiana per dare l'esatta posizione del rover.

Attualmente sono all'opera sul pianeta marziano altri due veicoli della Nasa: Curiosity, arrivato nel 2012, e Opportunity del 2004. Il vice presidente degli Stati Uniti Mike Pence, alcuni minuti dopo l’arrivo della sonda, si è congratulato con la NASA a mezzo di un tweet, rilevando che questa è l’ottava missione americana di successo su Marte.

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Fonti[modifica]