Mumbai: «L'obiettivo erano gli israeliani». Il ministro dell'interno si dimette
30 novembre 2008
Sembra finita dopo tre giorni di tensione la lunga battaglia con i terroristi autodenomitatisi Mujahideen del Deccan nel pieno centro di Mumbai, in India. I dati ufficiali parlano di 174 morti confermati (il bilancio precedente parlava di 195 vittime).
Oggi il ministro dell'interno indiano Shivraj Patil ha presentato le sue dimissioni motivandole con una propria «responsabilità morale» dell'accaduto.
L'unico terrorista catturato, Azam Amir Kasab 21 anni di origini pachistane, ha affermato: «La nostra missione specifica era colpire gli israeliani per vendicare le atrocità commesse sui palestinesi» . Per questo motivo il commando ha preso di mira il centro ebraico Chabad Lubavitch presso la Nariman House, uccidendo sei israeliani.
Le forze di sicurezza ebraiche, che si sono viste rispondere negativamente alla loro offerta di collaborazione dalle forze speciali indiane, hanno espresso irritazione verso il governo di Nuova Delhi per l'intervento "rischioso e prematuro", che avrebbero causato in modo indiretto la morte degli ostaggi.
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[modifica]Fonti
[modifica]- «India, dopo il terrore via il ministro «L'obbiettivo erano gli israeliani»» – Corriere della Sera, 30 novembre 2008.
- «Mumbai: "blitz rischioso", Israele critica New Delhi» – La Repubblica, 30 novembre 2008.
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