Pininfarina: senza riforme adeguate, l'Italia presto fuori dal G8
17 marzo 2006
Andrea Pininfarina, uno degli esponenti di spicco del mondo industriale italiano, ha lanciato l'allarme durante la conferenza di primavera di Confindustria: "Per la prima volta nel dopoguerra, l'Italia rallenta rispetto agli altri Paesi più industrializzati del G8".
L'economia italiana, ha detto Pininfarina, da anni segna il passo, e ciò è confermato anche da Bankitalia: l'Italia è ferma. Il vicepresidente di Confindustria ha aggiunto che la crisi è troppo lunga per essere spiegata in base alla stagnazione dell'economia mondiale, che tra l'altro dà segni di ripresa maggiori che in Italia, e può essere spiegata soltanto con problemi strutturali interni al Paese.
"In generale - continua Andrea Pininfarina - il Paese può svilupparsi appieno solo se le sue imprese operano in un ambiente concorrenziale, che le spinga all'efficienza, stimoli l'innovazione e alimenti una tensione continua verso il miglioramento delle posizioni acquisite", poiché maggiore concorrenza non si traduce soltanto con minori rezzi, ma anche con la necessità di stimolare la ricerca.
Per questo, conclude Pininfarina, l'apertura dei mercati è importantissimo per l'economia italiana.
Nel frattempo, la Banca d'Italia ha diffuso il bollettino economico, in cui mostra che l'Italia avanza a passo di tartaruga, e che è oberata da un aumento del deficit pubblico. Secondo le previsioni di Bankitalia, la crescita dovrebbe essere dell'1%, ma a patto di non dormirci sopra (secondo le parole di Salvatore Rossi, capo ufficio studi di Bankitalia). Il bollettino informa anche del ritardo strutturale che l'economia italiana sta vivendo, non solo rispetto agli altri Paesi del G8, ma anche ad altre economie meno sviluppate.
Il bollettino riporta anche che la spesa, nel 2005, è cresciuta del 4%, tornando a gravare sui bilanci pubblici, e lancia l'allarme sulla possibilità di non riuscire a raggiungere gli obiettivi per il contenimento della spesa nel 2006, anche se l'Europa ha recentemente approvato la Finanziaria 2006.
Entrando nel particolare, la Banca d'Italia lancia un altro allarme riguardo i debiti delle famiglie: secondo Bankitalia, le famiglie sono sempre più indebitate e il credito a consumo è cresciuto enormemente negli ultimi anni.
Il bollettino traccia anche un bilancio per il mondo del lavoro, e sottolinea che c'è stato un boom del precariato, con un giovane su quattro che non ha un lavoro stabile.
Infine, il bollettino si sofferma sull'occupazione, che viene vista in calo, anche se il numero delle persone occupate è salito. Spegano i tecnici di via Nazionale che ciò è dovuto "a un forte aumento delle posizioni lavorative a orario ridotto e in misura minore - spiegano i tecnici di via Nazionale - dall'accresciuto ricorso alla Cassa integrazione guadagni".
Fonti
[modifica]- «Pininfarina: "L'Italia si allontana dai Paesi più industrializzati"» – la Repubblica, 17 marzo 2006.
- «Debito pubblico, allarme Bankitalia "Da undici anni mai così male"» – la Repubblica, 16 marzo 2006.
- «Bankitalia: debito/pil 2005 salito al 106,4%» – Corriere della Sera, 17 marzo 2006.
- «Aumenta il debito, ma l'economia riparte» – Il giornale, 17 marzo 2006.
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