Sabbioneta: non si dà pace la mamma di Marco, ucciso dal padre nell'incendio della casa

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sabato 24 novembre 2018

Piazza Ducale a Sabbioneta

Gianfranco Zani, l'uomo che ha dato fuoco alla casa facendo morire il figlio undicenne, è indagato per omicidio volontario e incendio; è stato trasferito nel reparto di Psichiatria per evitare che si suicidi. La morte del figlio Marco è stata l’ultimo tassello di una serie continua di violenze e minacce, iniziate lo scorso giugno, finite con le denunce ai carabinieri e le medicazioni in ospedale.

Prima del folle gesto, Zani dormiva da sua sorella, oppure in un locale vicino alla villetta, però si faceva vedere di frequente a casa; da circa un mese non portava soldi in casa e così la moglie, la 39enne Silvia Fojticova di origine slovacca, stava cercando un lavoro, ma lui la ostacolava perché geloso. All'inizio era aggressivo, poi Zani ha cominciato a picchiare la moglie e i due figli, Alex e Marco, che volevano difenderla; poi minacciava che avrebbe bruciato tutto, assieme a tutti loro. Dopo le denunce è arrivata l’ordinanza di allontanamento per il marito e il trasferimento della moglie con i figli in un luogo protetto, dove hanno vissuto per tre giorni.

La signora Silvia, assieme ai tre figli, era rientrata nella villetta da alcuni giorni, dopo che il Gip di Mantova aveva ordinato al marito di tenersi a più di 100 metri di distanza dalla sua abitazione. Il 14 novembre scorso la famiglia aveva anche chiesto di fare cambiare la serratura del cancello e dell’ingresso dell’abitazione, ma il giudice non ha preso alcuna decisione su questo punto; probabilmente ciò avrebbe potuto evitare l'accaduto.

Poco prima che la moglie rientrasse a casa, dopo avere accompagnato il figlio Alex a giocare a calcio all’oratorio, l'uomo ha incendiato l'abitazione, provocando la morte di Marco, intento a giocare con la Playstation nella sua stanza. Dopo essere uscito dalla casa, Zani ha tentato di speronare l'auto della moglie con il suo Ford Transit, poi l'ha inseguito, urtandola ad uno sportello ed è scappato.

Dalle finestre della villetta si vedeva fuoriuscire del fumo e non si poteva entrare in casa, a questo punto la signora ha chiamato i carabinieri. Quando sono arrivati i vigili del fuoco, all’inizio hanno avuto pure difficoltà a fare irruzione nell'abitazione. La signora Silvia si trova attualmente all’ospedale Oglio Po di Casalmaggiore, in provincia di Mantova, insieme agli altri due figli, di 17 e 4 anni, sotto shock.

La Procura di Mantova, scrive l’ANSA, aveva chiesto di applicare una misura cautelare più restrittiva rispetto al divieto di avvicinamento, ma il gip ha respinto la richiesta disponendo il limite dei 100 metri che è risultato una misura insufficiente. Gianfranco Zani, attualmente in carcere a Cremona con l’accusa di omicidio volontario, ha negato di avere appiccato il fuoco.

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Fonti[modifica]