Terrorismo - Pisanu:"Possibile un attentato in Italia"

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28 luglio 2005

Il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu ha riferito sul terrorismo in Senato.

"Circostanze e indirizzi convergenti ci inducono a considerare possibile un attentato nel nostro paese", dice il ministro, e "l'incombere della minaccia terroristica internazionale di matrice islamica ci costringe ad uno stato di allarme intenso e prolungato".

Il ministro ha illustrato il decreto legge anti-terrorismo, sostenendo che "nella lotta contro il terrorismo bisogna usare due mani: una armata contro i terroristi; l'altra offerta ai musulmani pacifici. Prevenzione e repressione devono camminare speditamente ma nel rispetto dei valori costituzionali. Non possiamo limitare oltre misura le libertà dei cittadini". "Se lo facessimo", continua Pisanu "concederemmo ai nostri avversari una autentica vittoria".

Il ministro non intende rivendicare per se poteri eccezionali, ma "esercitare con tutta l'efficacia possibile quelli previsti dalle norme vigenti. Opereremo su quattro direttrici principali: difesa degli obiettivi più esposti; controllo degli ambienti dove può prendere consistenza la minaccia terroristica; monitoraggio stretto dei cittadini extracomunitari già interessati da inchieste giudiziarie e, naturalmente, intensificazione delle altre indagini".

Tra breve sarà attiva la Consulta per l'Islam italiano, organismo che, spiega il ministro, "sarà chiamato ad approfondire tutti i problemi che possono costituire ostacolo all'integrazione e all'esercizio dei diritti civili, ivi compresi quelli connessi alla libertà religiosa e alla convivenza pacifica nell'ambito della nostra società".

Al decreto legge sono stati depositati 120 emendamenti, di cui un'ottantina delle opposizioni, i Democratici di Sinistra comunque fanno sapere di giudicare positivo il provvedimento e di essere disposti a lavorare insieme alla maggioranza per migliorarlo.

Domani in tarda mattinata è prevista la votazione finale al Senato del decreto legge anti-terrorismo.

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