26 cittadini USA, molti agenti della CIA, accusati di rapimento nel caso Abu Omar
sabato 17 febbraio 2007
Venerdì un giudice italiano ha rinviato a giudizio 26 cittadini statunitensi, compresi molti agenti della CIA. L'accusa è di rapimento di Abu Omar, effettuato nel 2003 per le strade di Milano. L'uomo era stato portato in Egitto, dove, ha detto lo stesso Omar, è stato torturato e quindi rilasciato. È stato rinviato a giudizio anche l'ex capo dei servizi segreti Nicolò Pollari e altri membri del SISMI.
Si tratta del primo processo contro spie statunitensi da quando l'amministrazione Bush ha dichiarato la "guerra al terrorismo". Uno degli accusati, Robert Seldon Lady, in precedenza a capo della squadra della CIA a Milano, ha detto tramite i suoi legali che non riconoscerà la corte.
Sono stato ridotto a un relitto di essere umano | ||
Hassan Mustafa Osama Nasr, detto Abu Omar, ex imam di Milano, era stato preso da alcuni membri della CIA a Milano il 17 febbraio 2003 e quindi trasferito nella base aerea di Aviano, vicino Venezia, e quindi, con un aereo, era stato portato in Egitto. L'uomo è stato rilasciato domenica scorsa e ha detto che vorrebbe tornare in Italia. Omar ha anche riferito di essere stato torturato con elettroshock, percosse, minacce di violenza, ed di essere "ridotto a un relitto di essere umano."
Sebbene Abu Omar fosse sotto indagini per attività legate al terrorismo al tempo del suo rapimento, nessuna accusa è stata poi formulata contro di lui. Funzionari italiani hanno riferito che Omar era sospettato di reclutamento di combattenti per conto dei terroristi islamici e di aver combattuto in Afghanistan e Bosnia. Montasser al-Zayat, avvocato di Abu Omar, ha detto che il suo assistito ha solo viaggiato in Giordania, Yemen, Albania e Germania.
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