A rischio le grandi opere italiane, mancano 115 miliardi di euro

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4 agosto 2006

Le grandi opere che il precedente governo di Silvio Berlusconi aveva fortemente promosso sono oggi a rischio. Non solo il ponte sullo Stretto di Messina, ma anche altre opere, come il Mose, il sistema di dighe che dovrebbe preservare Venezia dall'acqua alta, potrebbero essere bloccate per mancanza di fondi. Lo ha affermato il CIPE. Nel caso particolare del Mose, sui 4,3 miliardi di euro previsti, devono esserne racimolati altri 2,8 miliardi di euro per portare a termine il discusso sistema.

In totale, i fondi mancano per i due terzi del totale, dunque per circa 115 miliardi di euro. Lo ha annunciato il ministro dell'Economia Tommaso Padoa Schioppa, in base alle ricognizioni effettuate dal CIPE. I piani delle grandi opere nonsono stati rispettati, e hanno comportato un aumento del costo di realizzazione da 125,9 miliardi a 173,4 miliardi. Di questi, la copertura finanziaria è sufficiente solo per 58,4 miliardi, un terzo di quanto sarebbe necessario.

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