Ancora razzi su Haifa. In Libano le truppe israeliane

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17 luglio 2006

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Le truppe di terra dell'esercito israeliano hanno varcato il confine con il Libano, penetrando nella zona meridionale, dalla quale sono lanciati i razzi hezbollah contro le città del nord dello Stato ebraico. Amir Peretz, Ministro della Difesa, ha annunciato in mattinata la creazione di una "zona di sicurezza" nella parte sud del Paese per consentire all'esercito israeliano di respingere i guerriglieri verso nord.

Più di 60 raid aerei sono stati compiuti dall'aviazione israeliana contro il porto della capitale del Libano, contro numerosi depositi petroliferi e anche contro alcune installazioni civili ed industriali. Secondo la tv locale Al-Arabiya, nei raid sarebbe stato abbattuto anche un caccia israeliano F-16, ma la notizia è stata smentita dall'esercito israeliano.

Gli hezbollah hanno annunciato, intanto, di aver lanciato decine di razzi contro le città di Haifa e di Safed quale reazione alla «continua aggressione israeliana», come riferito dalla tv libanese Al-Manar.

Sono oltre 30 le vittime di oggi degli attacchi israeliani in Libano. Arriva così a quasi 180 il bilancio delle vittime civili dall'inizio dell'offensiva.

«Israele accusa gli altri di terrorismo, ma lo pratica nelle forme più dure», ha dichiarato Fouad Siniora, primo ministro libanese al quotidiano francese Le Monde, prima di spiegare il tentativo di giungere ad un cessate il fuoco immediato e totale al fine di poter «trattare le cause e le conseguenze della cattura dei due soldati israeliani e regolare la questione dei libanesi detenuti in Israele da oltre trent'anni». Sul fronte israeliano, il capo di Stato maggiore dell'esercito, generale Dan Halutz, ha assicurato di «non avere intenzione di operare contro la Siria in questo momento».

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