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Antitrust: Berlusconi, nessuna violazione di legge sui contributi per i decoder

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12 maggio 2006

Su segnalazione di alcuni parlamentari, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato aveva aperto, il 22 dicembre 2005, un procedimento per verificare l'eventuale violazione, da parte dell'ex premier Silvio Berlusconi, della normativa sul conflitto d'interesse con riferimento ai contributi statali destinati all'acquisto di decoder televisivi.

Con una nota diffusa ieri dall'Autorità è stata data notizia che nessun illecito è emerso a carico del Cavaliere: «deve escludersi, per difetto di un vantaggio patrimoniale specifico e preferenziale e per assenza di un danno all'interesse pubblico, la sussistenza, nei confronti del Presidente del Consiglio dei Ministri, di una situazione di conflitto d'interessi».

Nell'esercizio delle sue funzioni, l'Authority ha valutato se la concessione del contributo per l'acquisto dei decoder per il digitale terrestre, derivante da un atto di governo riconducibile direttamente al Presidente del Consiglio, fosse stata idonea a determinare un privilegio specifico a favore di alcune società presenti sul mercato e facenti capo a Berlusconi, con conseguente danno per l'interesse pubblico.

Le reazioni

Sulla decisione dell'Autorità è subito intervenuto il Ministro uscente delle Comunicazioni, Mario Landolfi: «Sui decoder l'Antitrust ha accertato che non è stata violata la legge sul conflitto d'interesse. Mi permetto di dire che era scontato». «Ora ci vorrebbe un organismo - ha aggiunto l'esponente di An - che regolasse e sanzionasse l'interesse al conflitto di una parte della sinistra».

Fonti