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Ciclismo: Simon Gerrans vince la Milano-Sanremo 2012

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Sanremo, sabato 17 marzo 2012

Simon Gerrans è nato a Melbourne il 16 maggio 1980. Oggi ha vinto la Milano-Sanremo, una delle cinque classiche "monumento"

È ancora una volta australiano il vincitore della Milano-Sanremo: la 103ª edizione della "Classicissima" di primavera va a Simon Gerrans, trentunenne di Melbourne in forza al GreenEDGE Cycling Team. Beffati in uno sprint a tre lo svizzero Fabian Cancellara e l'italiano Vincenzo Nibali, scattati con Gerrans sulla salita finale del Poggio. A poche decine di metri è giunto il gruppetto degli altri favoriti, con, nell'ordine, Peter Sagan, John Degenkolb, Filippo Pozzato e Óscar Freire. Molto più indietro Philippe Gilbert, rimasto staccato sulla Cipressa.

Professionista dal 2005, Simon Gerrans è campione nazionale australiano in carica. Quest'anno si era già aggiudicato il Tour Down Under, prima prova del calendario UCI World Tour 2012; in carriera ha anche vinto una tappa al Tour de France, una al Giro d'Italia e una alla Vuelta a España. Quello di oggi, secondo trionfo per un australiano alla Sanremo dopo quello 2011 targato Matthew Goss, è però sicuramente il suo successo più prestigioso.

Il percorso e le squadre

Percorso tradizionale, invariato rispetto all'anno precedente, per questa centotreesima edizione della "Classicissima" di primavera. Gli atleti devono percorere complessivamente 298 chilometri, con partenza da Milano e arrivo ovviamente a Sanremo sulla riviera ligure di Ponente. Usciti dal capoluogo meneghino, si attraversano tra gli altri i comuni di Pavia (Piazza Alighieri e Viale Libertà), Voghera, Tortona, Novi Ligure e, dopo Ovada, il gruppo si immette sulla Via Aurelia (strada Statale 1). Si passa quindi per gli abitati di Genova-Voltri, Varazze, Finale Ligure, Albenga e Imperia, prima dell'arrivo a Sanremo.

Il percorso dell'edizione 2012 è invariato rispetto a quello del 2011

Spiccano sul tracciato, al solito, e in quest'ordine, la salita del Passo del Turchino (532 m s.l.m.) dopo 140 chilometri, la salita delle Manie (4,7 km, 318 m s.l.m. e pendenze medie del 6,7%) dopo 200 chilometri, e quindi la serie dei tre Capi, Capo Mele, Capo Cervo e Capo Berta, con il terzo, 130 m s.l.m., situato a 40 chilometri dall'arrivo. L'ascesa della Cipressa (5,6 km, 239 m s.l.m. e pendenze medie del 4,1% e massime del 9%) ai meno 25, e lo strappo finale del Poggio (3,7 km, 160 m s.l.m. e pendenze medie del 3,7% e massime dell'8%) ai meno 10, con sommità ai meno 6, sono le ultime asperità prima della discesa e del rientro sulla Via Aurelia in vista degli ultimi chilometri, pianeggianti, e del traguardo del Lungomare Italo Calvino.

Partecipano alla corsa, quarto evento del calendario UCI World Tour 2012, 200 corridori professionisti in rappresentanza di venticinque squadre. Gareggiano, d'obbligo, tutti e diciotto i team delll'UCI World Tour, oltre a sette formazioni UCI Professional Continental, invitate dagli organizzatori di RCS Sport: Acqua & Sapone, Colnago-CSF Inox, Colombia-Coldeportes, Farnese Vini-Selle Italia, Project 1T4I, Team Type 1-Sanofi e Utensilnord-Named. Grande assente il campione del mondo 2010 Thor Hushovd, colpito da un attacco febbrile solo due giorni fa, mentre quasi tutti gli altri big, i velocisti e gli specialisti delle corse di un giorno, sono presenti: l'iridato Mark Cavendish, Tyler Farrar, André Greipel, Heinrich Haussler, Alessandro Petacchi, Tom Boonen, il tre volte vincitore Óscar Freire, John Degenkolb e il campione in carica Matthew Goss, ma anche Fabian Cancellara, Philippe Gilbert, Vincenzo Nibali, Filippo Pozzato e Peter Sagan.

La corsa

È ancora il piazzale di fronte al Castello Sforzesco, in quel di Milano, ad ospitare il ritrovo di partenza e il foglio firma, aperto dalle 8:25 alle 9:40, di questa centotreesima "Classicissima". Prima della parata in città verso il chilometro zero, situato in via della Chiesa Rossa, sud di Milano, il gruppo si ferma e, con in testa i corridori belgi, osserva insieme al pubblico un minuto di silenzio per ricordare le 28 vittime belghe (e tra esse 22 bambini) perite tre giorni fa nell'incidente del pullman a Sierre, in Svizzera. Poi può cominciare la competizione.

La corsa prende il via ufficialmente alle ore 10:00, e già al primo chilometro si forma la fuga che caratterizzerà quasi tutta la giornata di gara. Sono in nove a portarsi in avanscoperta: il colombiano Juan Pablo Suárez (Colombia-Coldeportes), il kazako Dmitrij Gruzdev (Pro Team Astana), lo spagnolo Juan José Oroz (Euskaltel-Euskadi), gli italiani Pierpaolo De Negri (Farnese Vini-Selle Italia) e Angelo Pagani (Colnago-CSF Inox), il danese Michael Mørkøv (Team Saxo Bank), il norvegese Vegard Stake Laengen (Team Type 1-Sanofi), il moldavo Oleg Berdos (Utensilnord-Named); a chiudere il drappello il primo cinese nella storia a correre la Milano-Sanremo, Ji Cheng (Project 1T4I). Gli attaccanti arrivano ad avere un vantaggio di quattordici minuti sul gruppo dopo circa tre ore e mezza di corsa, sul Turchino.

L'iridato Cavendish era uno dei favoriti di oggi, ma si è staccato sulle Mànie e non è più riuscito a rientrare

Sulla salita delle Mànie, ai meno 90 dall'arrivo, la Liquigas-Cannondale di Nibali e Sagan si porta in testa a fare l'andatura. Ed ecco il primo colpo di scena: il campione del mondo in carica Mark Cavendish, uno dei favoriti e già vincitore nel 2009, si stacca dal gruppo e rimane attardato, scollinando con un distacco di più di un minuto. Dopo la discesa, in direzione Capi, si porta in testa al gruppo la BMC di Philippe Gilbert. Si conclude intanto, ai meno 60, l'avventura degli otto attaccanti del mattino (Ji era già stato ripreso): l'ultimo ad arrendersi è il moldavo Berdos. Da segnalare, al termine della discesa delle Mànie, la caduta del colombiano Carlos Julián Quintero, subito soccorso e trasportato in ospedale per accertamenti (sospetta frattura dell'omero per lui).

Sul Capo Cervo Cavendish, nonostante l'aiuto dei compagni e dopo un vano inseguimento che lo aveva portato a soli 25" dal gruppo, è costretto a rialzarsi e a rinunciare: si ritirerà. Anche Alessandro Petacchi, primo alla Sanremo nel 2005, e Tyler Farrar restano attardati, dovendo fare a meno entrambi delle velleità di successo. Quando il gruppo approccia la salita della Cipressa è ancora la Liquigas-Cannondale, capeggiata dal laziale Valerio Agnoli, a fare l'andatura. Ma il ritmo non è forsennato, e a metà dell'ascesa attaccano l'olandese Johnny Hoogerland (Vacansoleil-DCM) e lo spagnolo Francisco Vila (Utensilnord-Named): i due riescono a scollinare e si lanciano verso il tratto di Via Aurelia che porta al Poggio. Intanto Philippe Gilbert – con Pierre Rolland, Danilo Di Luca, Jelle Vanendert, Christophe Riblon – è coinvolto in una caduta, restando attardato e tagliato fuori dalle posizioni di vertice (chiuderà staccato di sette minuti).

Si organizzano le squadre in vista del Poggio, e i due fuggitivi vengono ripresi. Davanti restano ora i vari Boonen, Goss, Cancellara, Freire, Nibali, Sagan, Boasson Hagen, Renshaw, Visconti. Sulle prime rampe escono in avanscoperta, senza successo, il brillante Agnoli insieme allo spagnolo Ángel Madrazo (Movistar Team), mentre all'ultimo chilometro di ascesa, nel tratto più duro, parte Nibali, fresco vincitore della Tirreno-Adriatico, tallonato dall'australiano Gerrans (GreenEDGE) e dallo svizzero Cancellara. I tre scollinano con pochi secondi su un gruppo allungato e ridotto a una trentina di unità.

Sulla discesa e nel successivo tratto pianeggiante è un generosissimo Cancellara a trainare Nibali e Gerrans (che non gli danno cambi) verso il traguardo, mentre il gruppo si avvicina. I tre però resistono al rientro degli avversari e nello sprint a ranghi ristretti prevale Gerrans su Cancellara, ancora una volta secondo, e su Nibali. Il plotoncino dei migliori, guidato dagli uomini della Katusha (la squadra di Freire), chiude vicinissimo, a poche decine di metri. Quarto è Sagan, quinto Degenkolb, sesto Pozzato, settimo proprio Freire. Poco indietro una caduta coinvolge Greg Van Avermaet e Matteo Trentin.

L'inaspettato trionfo di Simon Gerrans va così a fare il paio con quello ottenuto l'anno scorso dall'altro australiano Matthew Goss (in questa stagione anche lui in forza alla GreenEDGE). Restano 50 i successi ottenuti da ciclisti italiani nel "Mondiale di primavera"; diventano invece 53, di cui sei consecutivi nelle ultime sei edizioni (italiani all'asciutto dal 2006), quelli ottenuti da atleti stranieri. Fabian Cancellara conclude secondo, come l'anno passato, dopo aver già vinto la corsa nel 2008. A Óscar Freire non riesce infine il poker di successi, ottenuto per ultimo da Erik Zabel (1997, 1998, 200 e 2001).

Ordine d'arrivo (Top 15)

Sabato 17 marzo 2012, da Milano a Sanremo, 298 chilometri.

# Corridore Squadra Tempo
1 Simon Gerrans GreenEDGE 6.59'24"
2 Fabian Cancellara RadioShack s.t.
3 Vincenzo Nibali Liquigas s.t.
4 Peter Sagan Liquigas a 2"
5 John Degelkolb Project 1T4I s.t.
6 Filippo Pozzato Farnese Vini s.t.
7 Óscar Freire Katusha s.t.
8 Alessandro Ballan BMC s.t.
9 Daniel Oss Liquigas s.t.
10 Daniele Bennati RadioShack s.t.
11 Xavier Florencio Katusha s.t.
12 Luca Paolini Katusha a 12"
13 Simon Geschke Project 1T4I s.t.
14 Oscar Gatto Farnese Vini s.t.
15 Matthew Goss GreenEDGE a 20"

Albo d'oro recente

Anno Vincitore Secondo Terzo
2003 Paolo Bettini Mirko Celestino Luca Paolini
2004 Óscar Freire Erik Zabel Stuart O'Grady
2005 Alessandro Petacchi Danilo Hondo Thor Hushovd
2006 Filippo Pozzato Alessandro Petacchi Luca Paolini
2007 Óscar Freire Allan Davis Tom Boonen
2008 Fabian Cancellara Filippo Pozzato Philippe Gilbert
2009 Mark Cavendish Heinrich Haussler Thor Hushovd
2010 Óscar Freire Tom Boonen Alessandro Petacchi
2011 Matthew Goss Fabian Cancellara Philippe Gilbert
2012 Simon Gerrans Fabian Cancellara Vincenzo Nibali

Fonti

Wikipedia
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Commons
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