Discussione:Guerra tra Russia e Georgia/Commenti

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Stasera guardavo il TGCom tra il primo e il secondo tempo di un film su R4. Ho notato con orrore e sgomento l'abbinamento delle notizie. Prima facevano vedere il lancio in notturna dei razzi Katjusha che sembravano festoni pirotecnici, ma che poi anziché innocui in cielo, esplodevano a terra con cupi bagliori rossastri. Poi hanno fatto vedere i fuoci d'artificio eruttare dallo stadio olimpico per iniziare la festa delle Olimpiadi. Ma non è inquetante? Una volta, se non altro, le Olimpiadi erano un momento di pace o quantomeno di tregua. Ora no. Ora, proprio il giorno dell'inaugurazione abbiamo notizie di migliaia di vittime in una battaglia che non ha riscontro, per la violenza e la distruzione, negli ultimi 5 anni almeno. Proprio oggi. Quale migliore dimostrazione della totale INUTILITA' delle Olimpiadi moderne? La festa Pechino, in uno smog che quasi non si respira, è costata 100 milioni di dollari. Non so se mi spiego. E i politici e gli atleti molto coraggiosamente sfilano nei palchi e sulle piste, manca solo che come la nazionale inglese del '36 facciano anche il saluto nazista. Perché queste, che sia chiaro, sono le Olimpiadi più costose della storia, e le più ipocrite dal dopoguerra. E mentre Bush considera l'Iran asse del Male e magari ha intenzione di bombardarlo prima della scadenza del mandato per alimentare quel mostro conosciuto come 'complesso-militare industriale', al tempo stesso va in Cina dove tutto, dico tutto, è quello che si vorrebbe imputare all'Iran. La Cina è: priva di diritti umani, ha il più alto numero di esecuzioni del mondo, il più alto numero di vittime del lavoro, ha i 'pregi' insieme del totalitarismo comunista e del capitalismo rapace di stampa occidentale; è una nazione nucleare; esporta armi a profusione; opprime minoranze come gli Juguri e i Tibetani. In Iran a confronto il web è più libero, esistono vari partiti, e non ci sono armi atomiche. Ma Bush va a Pechino e non certo a Teheran. E notare la somma ipocrisia, per mettersi a posto la coscienza si mette anche a bacchettare la Cina sui diritti umani, come se gliene fregasse niente. E sconcio nello sconcio, al contempo quest'olimpiade si è già fatta notare per la strage di sportivi nei controlli antidoping, che da soli hanno già deciso il medagliere in molti sport. Tra chi è pulito e chi no, o a seconda della sfiga della giornata?

Ecco, la guerra in Ossezia, proprio oggi, NON POTREBBE ESSERE UNO SCHIAFFO PIU' FORTE ad un mondo oramai intorpidito e adagiato su una sub-politica che riduce alla gestione ordinaria o delle emergenze ogni sorta di necessità umana e culturale. E compulsivamente si rifiuta di affrontare la realtà, persino di controllare quanto hanno guadagnato i petrolieri con le ultime ignobili speculazioni sul prezzo del greggio, che da 147 dollari è sceso a 114 mentre i distributori hanno calato generosamente di qualche centesimo, ma con la dovuta calma, nel silenzio generale della politica e dei consumatori. Ecco a quello che ci siamo ridotti. E le olimpiadi, assieme alla guerra, saranno il tema dominante del mese di agosto. Prendetemi a schiaffi che spero di svegliarmi: Galeazzi che fa la telecronaca del canottaggio a Pechino e i corrispondenti di guerra che fanno la telecronaca delle bombe in Russia, e chi lo sa, all'indomani con ripercussioni catastrofiche anche da noi. Svegliamoci prima che sia tardi, perché se siamo ridotti a celebrare lo scoppio di una guerra con l'apertura di un Olimpiade vuol dire che il tempo oramai l'é belle e scaduto. --Stefanomencarelli (talk) 01:48, 9 ago 2008 (CEST)[rispondi]

Questo inaspettato conflitto non è altro che un' occasione da parte della Russia di riprendersi ex territori dell' ex Unione Sovietica.

Siamo tutti russi![modifica]

E' una vergogna! Per la guerra tra Georgia e Russia si è sentita una assordante propaganda a senso unico pro Georgia (pardon, America) e si è capovolta ad arte la realtà raccontando a tutti la favola per bambini dell'agnello georgiano sbranato dal lupo russo. Ma le cose non stanno così; e ciò dal diverso trattamento riservato all'Ossezia ed al Kosovo. Due pesi e due misure, come magistralmente detto dalle colonne della Stampa da Sergio Romano. Gli indipendentisti non sono tutti uguali: dipende dal rapporto che loro e i loro oppressori hanno con lo "sceriffo del mondo". E così quelli dell'UCK sono "eroi", perché la Serbia è "insubordinata" al Celeste Impero Yankee; mentre gli Osseti e quelli del PKK sono "terroristi", perché la Georgia e la Turchia sono "sudditi fedeli" del Celeste Impero Yankee. La verità è che è stata la Georgia, capeggiata da un fantoccio degli USA, tale Saakashvili, ad aggredire la Russia, aizzata da Bush, per avere il pretesto di allargare la NATO ai piedi della Russia, circondarla militarmente con una cortina di ferro, non diversa da quella della guerra fredda. Ora il minimo che si possa fare è che l'Italia riconosca l'indipendenza dell'Ossezia del Sud, perché se essa è stata regalata ad uno stato di trafficanti e di magnaccia come il Kosovo, perché negarla a gente che vuole solo vivere in pace, nel rispetto della propria cultura, senza la minaccia di un genocidio? Siamo tutti russi!