Discussione:Scene di guerriglia a Milano da parte degli autonomi/Sandbox

Contenuti della pagina non supportati in altre lingue.
Da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

(Nuovo titolo) Guerriglia a Milano: una manifestazione antifascista degli autonomi finisce in scontri

11 marzo 2006 Nel pomeriggio di oggi 11 marzo, attorno alle 12.30, a Milano, violenti scontri tra militanti di estrema sinistra dei gruppi autonomi e forze dell’ordine hanno trasformato Corso Buenos Aires, una delle principali arterie commerciali del capoluogo lombardo, in teatro di guerriglia. La manifestazione non autorizzata era in realtà una contromanifestazione indetta dall’Assemblea Antifascista milanese per protestare contro un corteo autorizzato di estrema destra di Fiamma tricolore. I militanti di sinistra si erano dati appuntamento per impedire che i militanti neofascisti potessero sfilare liberamente nelle vie di Milano, città medaglia d’oro della Resistenza.

Gli scontri si sono incentrati nel tratto di corso Buenos Aires compreso tra viale Tunisia, viale Regina Giovanna e piazza Oberdan, cioè la parte più verso il centro di corso Buenos Aires, in prossimità di Porta Venezia. In tale zona era infatti previsto il raduno dei manifestanti di estrema destra per la manifestazione del pomeriggio.

Nello scontro sono andati a fuoco un negozio, sede di un punto elettorale di AN, un edicola con un motorino incendiato, quattro auto sono state date alle fiamme, sono state rotte diverse vetrine ed è stata fatta esplodere una bomba carta all’altezza del Mc Donalds all'incrocio con Viale Tunisia che ha ferito 4 agenti.

Alla fine delle violenze saranno 45 gli autonomi fermati. Alcuni di essi mentre venivano scortati nei cellulari della polizia sono stati aggrediti verbalmente (e quasi fisicamente) da alcuni negozianti e spettatori degli scontri.

I fatti di oggi non sono affatto giunti inattesi. La manifestazione dell'estrema destra era programmata da tempo e da tempo circolavano voci di una contromanifestazione di protesta organizzata dai centri sociali.
Ciò nonostante nessuno ha provveduto a proibire la manifestazione dell'estrema destra che, oltre a rappresentare un evidente pericolo per l’ordine pubblico, costituisce un'apologia del fascismo, reato perseguibile dalla legge italiana. La manifestazione dell'estrema destra si è poi svolta regolarmente nel pomeriggio in Piazza San Babila (colorata da stemmi della Fiamma tricolore, da croci celtiche e fasci littori) dove i manifestanti neofascisti hanno intonato inni al "Duce", Benito Mussolini, e inveito contro il leader di AN, Gianfranco Fini facendo il saluto romano.

Da quanto si è visto dalle immagini trasmesse da alcune televisioni e dai racconti di alcuni testimoni inoltre sembrerebbe che la polizia abbia atteso troppo a disperdere la manifestazione non autorizzata, che era visibilmente intenzionata a creare disordini, fino a quando non sono stati appiccati i primi incendi e la situazione era oramai degenerata.

Unanime la condanna delle forze politiche per le violenze degli autonomi: il centrodestra ha accusato il centrosinistra di appoggiare i violenti, ma l'Unione ha respinto fortemente le accuse, portando solidarietà agli agenti feriti negli scontri accusando i contro-manifestanti di “teppismo politico”.

Secondo quanto riportato dal telegiornale regionale sarebbero state chiuse per alcune ore le fermate Porta Venezia e Palestro della linea 1 della metropolitana.

Notizie correlate[modifica]

Fonti[modifica]

  • Telegiornale regionale della Lombardia - Rai 3 - sabato 11 marzo 2006 - ore 14.00 e ore 19.30