Frane in Oltrepò Pavese
2 maggio 2009
Ciò che tutti credevano essere una cosa vicina ora si è avverata: non un comune dell'Oltrepò Pavese si è salvato dalle frane, causate dalla troppa acqua scesa nelle ore precedenti e dall'evidente incapacità dei drenaggi presenti di portarla via. Dopo Broni, cittadina dove il maltempo ha avuto esiti più disastrosi, particolarmente colpite da questi dissesti idrogeologici sono state Cigognola e Pietra de' Giorgi, due comuni del basso appennino. Ora difatti questi due paesi si trovano praticamente isolati, essendo le loro strade d'accesso principali bloccate da frane scese sulla strada o dalla stessa che ha ceduto sotto il movimento di masse sottostanti. Ora l'unica via per raggiungere i due comuni del Pavese è rimasta quella di Santa Giuletta, altro comune adiacente; difatti, i dissesti idrogeologici degli anni 'settanta hanno portato alla ingente costruzione di drenaggi abbastanza efficienti, che hanno permesso di portare a valle la maggior parte dell'acqua. Non hanno giovato neanche le precipitazioni scese lo scorso inverno, che insieme a queste hanno formato un miscuglio micidiale, come per esempio si vede in alta Valle Scuropasso, dove il movimento di discrete parti di terreno hanno causato la perdita di un buon mezzo metro di strada sul lato in direzione Passo del Carmine. Il lato di Casteggio non è stato meno risparmiato: oltre che ai campi allagati, cosa abbastanza comune, ora si deve fare i conti anche con l'acqua nei sottopassaggi. Nei giorno immediatamente successivo alla grande pioggia la Tangenziale di Casteggio e Voghera è stata chiusa per permettere la rimozione dell'acqua sedimentatasi nella cunetta presso l'uscita SP 1 Bressana Bottarone-Salice Terme. Vedendo le condizioni dell'Oltrepò, possiamo immaginarci delle condizioni del fiume Po in provincia di Pavia. In conclusione aggiungiamo che è abbastanza inquietante la condizione del terreno che si vede facendo semplicemete un giro su qualsiasi strada di collina in Oltrepò, difatti ogni bordo di vigna, di fosso o solo un semplice accumulo di terra è franato e, nei casi peggiori ha anche causato danni che per quest'anno sono irresversibili, come ad esempio per coloro che hanno i campi in prossimità di colline o di avvallamenti, il cui raccolto è stato per la maggior parte cancellato dalla furia meteorologica.
Fonti
- «L'Oltrepo che frana, la storia dei piani perduti» – La Provincia Pavese, 1 maggio 2009.
- «Pavia, l'assessore Ferrazzi chiede lo stato di calamità per le piogge» – Regione Lombardia, 19 giugno 2009.