Vai al contenuto

Gli atleti azzurri delle Olimpiadi di Pechino ricevuti al Quirinale

Questa pagina è protetta
Da Wikinotizie, le notizie a contenuto aperto

venerdì 5 settembre 2008

Napolitano durante l'incontro con gli atleti

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ricevuto stamane al Quirinale una delegazione delle atlete e degli atleti azzurri che hanno partecipato ai Giochi Olimpici di Pechino 2008. Gli atleti - assenti dei 40 medagliati Federica Pellegrini e Davide Rebellin - sono giunti al Palazzo del Quirinale a Roma su autobus scoperti recanti il logo dell'Italia.

Presenti alla cerimonia Giorgia Meloni, Ministro per le Politiche giovanili, Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Guido Possa, Presidente della Commissione Istruzione pubblica, beni culturali, ricerca scientifica, spettacolo e sport del Senato, l'onorevole Giovanna Melandri, Raffaele Pagnozzi, Segretario Generale del CONI, Mario Pescante, Manuela Di Centa e Franco Carraro, componenti italiani del CIO, i rappresentanti del CONI, i Presidenti, i Segretari e i Commissari tecnici delle Federazioni delle discipline olimpiche vincitrici di medaglie e i vertici delle Forze Armate e dei Corpi dello Stato.

Il Presidente Giorgio Napolitano con la Bandiera Nazionale riconsegnata con le firme degli Atleti vincitori di Medaglia Olimpica di ritorno da Pechino

«Grazie per averci ricevuti a pochi giorni dalla conclusione dei Giochi, torniamo da lei con i vincitori delle medaglie olimpiche e con l'orgoglio di avere mantenuto fede alle promesse fattele due mesi fa», ha dichiarato subito Giovanni Petrucci, presidente del Coni, rivolto a Napolitano, aggiungendo, a nome degli atleti madagliati, di sentirsi orgoglioso «di aver fatto onore all'Italia e di aver mantenuto il nostro Paese nell'elite sportiva mondiale, pur dovendosi confrontare con la fortissima concorrenza di nuove realtà emergenti, in primo luogo la Cina, e davanti a molte nazioni di consolidata tradizione sportiva come la Francia.»

Dopo il saluto di Petrucci e di Rocco Crimi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo sport, il portabandiera Antonio Rossi ha restituito a Napolitano il tricolore consegnatoli il 7 luglio 2008 prima della partenza per la Cina e che ha sfilato nelle cerimonie di apertura e di chiusura dei Giochi. Sulla bandiera, le firme di tutti gli azzurri vincitori di una medaglia olimpica. «Si conclude la spedizione olimpica, riportiamo la bandiera al presidente, che ce l'aveva affidata a luglio, con tante firme. Potevano essere di più considerati i tanti quarti posti», ha detto il canoista.

Il Capo dello Stato ha quindi espresso alcune parole di ringraziamento verso i presenti: «Grazie a voi tutti a nome dell'Italia - so di poterlo dire - per l'impegno, la forza di volontà, lo slancio con cui avete partecipato ai Giochi di Pechino e avete fatto onore all'Italia.» Napolitano ha rivolto un saluto, tramite un collegamento video con Pechino, anche a Luca Pancalli, Presidente della Federazione Italiana Sport Disabili, e agli atleti paralimpici italiani che parteciperannno ai XIII Giochi Paralimpici estivi, che si terranno sempre nella capitale cinese dal 6 al 17 settembre 2008.

Napolitano con Josefa Idem e il figlio

«Abbiamo tutti - voi che eravate lì e noi che vi seguivamo di qui - condiviso l'emozione del veder salire in alto la bandiera tricolore e nel sentir risuonare l'inno di Mameli. Perché anche di queste cose - ha dichiarato Napolitano - è fatta l'identità di una nazione, il sentirsi nazione nel mondo, riconosciuta e rispettata.» Il presidente ha poi rivolto un pensiero alle Forze armate che «che tanto hanno contribuito, insieme con le società sportive e in piena sinergia con il Coni, ai nostri successi alle Olimpiadi 2008 e che tanto contribuiscono, in generale, alla valorizzazione dei nostri talenti sportivi e al costante sforzo di preparazione che è necessario» e «una parola affettuosa, in modo particolare, alle nostre atlete che sono state protagoniste di una eccezionale affermazione femminile italiana, e specialmente alle atlete mamme che hanno mostrato di saper combinare l'affetto e la cura per i propri figli, e - perché no - anche per i propri mariti, con la passione e l'abnegazione sportiva.»

Al termine della cerimonia, Napolitano ha consegnato agli azzurri una medaglia raffigurante una Vittoria alata. Conferite, inoltre, su iniziativa del Presidente, le onorificenze dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana.

Il Presidente con Roberto Cammarelle

Valentina Vezzali, Giovanna Trillini, Josefa Idem, Alessandra Sensini e Rossano Galtarossa sono stati dichiarati Grandi Ufficiali; stessa onorificenza per l'alfiere Antonio Rossi e il tiratore Andrea Benelli per "le loro prestigiose presenze in numerose Olimpiadi". Grado di commendatore a tutte le medaglie d'oro: Giulia Quintavalle, Matteo Tagliariol, Federica Pellegrini, Chiara Cainero, Andrea Minguzzi, Alex Schwazer e Roberto Cammarelle; stessa onorificenza anche per Ilario Di Buò e Giovanni Pellielo "in considerazione delle loro presenze in numerose olimpiadi".

Grado di Ufficiale per Mauro Nespoli, Davide Rebellin, Francesco D'Aniello, Alessia Filippi, Luca Agamennoni, Simone Venier, Mauro Sarmiento e Clemente Russo. Decorazione di Cavaliere a Tatiana Guderzo, Stefano Carozzo, Diego Confalonieri, Ilaria Salvatori, Diego Occhiuzzi, Diego Romero, Elisa Rigaudo, Vincenzo Picardi, Andrea Facchin e Antonio Scaduto.

Fonti