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Il Corriere della Sera si schiera con l'Unione

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8 marzo 2006

Bandiera italiana
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Questa mattina, sulle pagine del Corriere della Sera, l'editoriale di Paolo Mieli aveva caratteri molto particolari: il direttore del Corriere, infatti, ha annunciato ai propri lettori quale sarebbe stata la linea editoriale che il giornale da lui diretto avrebbe tenuto nei confronti delle prossime elezioni del 9 e 10 aprile. Una scelta che ha immediatamente suscitato reazioni dalle parti politiche.
Il Corriere della Sera, il maggior quotidiano italiano, ha deciso di schierarsi con l'Unione. Nell'editoriale, il direttore precisa che la decisione ha molte motivazioni: sempre secondo Mieli, la politica del governo della Casa delle Libertà è stato quanto mai deludente: "il governo ha dato l’impressione di essersi dedicato più alla soluzione delle proprie controversie interne e di aver badato più alle sorti personali del presidente del Consiglio che non a quelle del Paese.", ha scritto Mieli.
In secondo luogo, il cambio della guardia a palazzo Chigi, sarebbe la migliore alternativa per non tornare all'immobilismo politico che già c'era stato ai tempi precedenti Tangentopoli, e che l'alternanza al potere, come già avvenuto nel 1996 e nel 2001, faccia molto bene al Paese.
In terzo luogo, precisa Mieli, la coalizione di centrosinistra, pur nella miriade di partiti di cui è composta si è dimostrata più coesa attorno al proprio leader, Romano Prodi, e quindi più capace di governare stabilmente il Paese, che non la coalizione di centrodestra (che corre con le tre punte: Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini).
In conclusione, Paolo Mieli auspica una crescita dei partiti di centrodestra di AN e dell'UDC nei confronti degli altri partiti della coalizione, perché l'intero schieramento possa evolversi ed essere pronto a governare il Paese, quando gli italiani consegneranno nelle loro mani la propria fiducia.

Le repliche

Immediata la replica del centrodestra, in primis con Fini che accusa Paolo Mieli di aver reso AN e UDC i cavalli di Troia della coalizione. Insieme a Fini si è schierato l'intero centrodestra: Forza Italia, per bocca di Fabrizio Cicchitto, e l'UDC, con Rocco Buttiglione, vanno all'attacco di Paolo Mieli. Maggiormente moderate le risposte di Giuseppe Pisanu, che oggi ha presentate le schede elettorali e di Casini, che preferiscono portare l'attenzione sulla eterogeneità dei partiti di sinistra, che vedono i no-global coalizzati con la Margherita.
Più cauta l'opposizione: dopo l'apprezzamento di Prodi, il centrosinistra evita di mostrare la soddisfazione per l'apprezzamento di Mieli, sottolineando che il Corriere ha investito sulle grandi possibilità che il centrosinistra ha di governare bene (parole di Francesco Rutelli).

Fonti