Inghilterra: crepe sui lingotti d'oro della riserva
domenica 30 settembre 2007
Alcuni lingotti d'oro detenuti presso la Banca d'Inghilterra sono stati trovati crepati. L'oro usato per questi lingotti, conservati nei sotterranei della sede della banca, sarebbe, secondo esperti della rivista Metal Bulletin, contaminato, e questo avrebbe portato a un deterioramento inusuale delle barre. Tuttavia la Banca d'Inghilterra si è affrettata a rispondere che tali crepe sono causata dalla normale usura del tempo, e che l'oro con cui tali lingotti sono stati fusi è puro al 99,9 percento. Per questo motivo, sempre secondo la banca, basterebbe una normale operazione di fusione dell'oro per poterlo riforgiare in nuovi lingotti. Tuttavia, essendo un problema essenzialmente estetico e non di valore, la banca minimizza.
Il tempo dunque avrebbe causato le crepe su alcuni lingotti: alcune barre, infatti, furono importate dagli Stati Uniti d'America negli anni Trenta, e si tratterebbe, quindi, di «piccolo problema di invecchiamento». Ma altri avvertono che potrebbe trattarsi di un più grave problema di contaminazione, che potrebbe avere colpito le riserve di altre banche mondiali.
La Bank of England detiene l’oro del Tesoro inglese, per un totale di 320 tonnellate in barre dal peso compreso fra 10.9 e 13.4 chili: ai valori correnti, ogni barra vale fra i 258 mila e i 317 mila dollari statunitensi. Tale tesoro fa parte della riserva inglese, insieme alle riserve in valuta estera, che vengono mantenute per sostenere la sterlina nel caso si verifichi una situazione di forte volatilità. In tempo di guerra, inoltre, tali riserve potrebbero essere utilizzate per i rifornimenti strategici. Dunque una perdita di tale tesoro sarebbe molto grave per la stabilità e la sicurezza del sistema economico inglese.
Fonti
- Guido Santevecchi «Lingotti d'oro crepati alla Banca d'Inghilterra» – Corriere della Sera, 29 settembre 2007.