L'UDC va da solo, Di Pietro stringe l'accordo col PD

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mercoledì 13 febbraio 2008 L'Italia dei Valori, di Antonio Di Pietro, ha stretto l'accordo col Partito Democratico, in vista delle imminenti elezioni politiche di aprile. L'annuncio è stato dato da Di Pietro, in seguito alla riunione col capo del PD, Walter Veltroni, dimessosi oggi dalla carica di sindaco di Roma. L'IdV accetterà e sottoscriverà il programma del PD e il candidato premier comune sarà il segretario del Partito Democratico, Veltroni. In parlamento sarà costituito invece un unico gruppo. «La comune volontà con il Pd di non candidare persone condannate». «Questo accordo vuole essere un impegno politico per una legislatura, da mettere in alternativa al progetto del paventato ritorno di Berlusconi», spiega il presidente dell'IdV. «Soprattutto non vogliamo che sia contro qualcuno, ma per costruire qualcosa. Vogliamo costruire un Paese che metta insieme solidarietà, libertà, legalità e difesa delle fasce sociali più deboli e dei giovani».

Stigmatizza la scelta Enrico Boselli, leader del Partito Socialista: «Allearsi con Di Pietro ed escludere i socialisti è una decisione che non avrebbe bisogno di commenti» parla. «È evidente che se l'obiettivo è quello di cancellare i socialisti, Veltroni ha trovato in Di Pietro un ottimo compagno di strada».

Ardua un'alleanza tra PD e Radicali. Dopo un incontro di Emma Bonino con Veltroni, lei ha affermato: «Veltroni ci ha annunciato un suo approccio diverso che però deve meglio specificare». «Noi abbiamo ribadito la nostra proposta, che è quella di una coalizione solida dal punto di vista del programma e delle riforme economiche, ma lui ci ha annunciato un approccio diverso che però deve meglio formulare. Siamo quindi rimasti d'accordo - in conclusione - che aspettiamo la loro controproposta».

Contrario a una possibile alleanza col partito Radicali Italiani l'ex-diessino Piero Fassino: «Se il Pd facesse un'alleanza con i radicali, probabilmente prenderemmo meno voti noi e meno voti loro», dichiara al programma televisivo Panorama del giorno. «Vedo più costi che benefici. Ho il massimo rispetto per il Partito radicale e per la sua funzione nella storia politica italiana e per Marco Pannella in particolare. Tuttavia il Partito radicale ha preso sempre voti quando si è presentato distinto da ogni altra forza politica. Ogni qualvolta si è alleato, sia con il centrodestra sia con il centrosinistra, ha ridotto di molto la sua capacità attrattiva sul suo elettorato».

Intanto l'UDC ha informato che chiederà al leader Pier Ferdinando Casini di candidarsi presidente del Consiglio alle prossime elezioni. Lo stesso interessato ha affermato: «Non possiamo rinunciare alla nostra identità e al nostro simbolo. Ribadiremo il nostro appello a non dividere i moderati, ma non cambieremo posizione. Se Berlusconi ci ripensa, noi siamo qui».

Anche Alessandra Mussolini e il suo partito Azione Sociale entrano nel Popolo della Libertà. A dare l'annuncio è la nipote del Duce, dopo un incontro con Berlusconi: «Abbiamo sancito l'ingresso di Azione sociale nella lista - spiega - e io sono l'unica segretario di partito donna. Questo è un dato molto importante».

Il premier Romano Prodi ha aperto all'election-day, indicando come quasi certo il voto delle politiche con quello delle amministrative: «Abbiamo avuto finalmente la risposta positiva da parte dell'opposizione, quindi, se non ci saranno ulteriori cambiamenti, - risponde ai microfoni dei cronisti - si farà l'election-day e si risparmieranno un po' di soldi e un po' di incomodo e io lo vedo molto positivamente».

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