Le Capitanerie di porto contro la pesca illegale: «Non c'è trattativa che tenga»

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26 luglio 2006

«Non c'è margine di trattativa nella pesca illegale, quando andiamo a fare una verifica il discorso è uno: bisogna essere in regola»: con queste parole il Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, l'Ammiraglio Ispettore Capo Luciano Dassatti che mostra, durante un'intervista all'Ansa, ha introdotto la presentazione dei risultati della lotta contro l'illegalità nei mari. Le Capitanerie di Porto sono munite di mezzi aerei, navali, con sofisticati sistemi radio, in grado di localizzare in tempo reale la posizione di tutti i pescherecci superiori ai 15 metri.

L'ufficiale ha spiegato anche come si procede nei casi di pesca illegale: se ci si ritrova con dei pescatori le cui intenzioni sono direzionate verso un guadagno anche fin troppo facile di soldi, allora la multa sarà anche molto salata, ma se davanti alle Capitanerie di Porto si trova solo un pescatore munito del consueto equipaggiamento, lo si invita a non pescare in quella zona. Questo è quello che Dassari definisce un rapporto di «serenità».

Nell'ultimo mese, dal 24 giugno al 25 luglio, le Capitanerie di Porto hanno sequestrato 124 km di reti, di cui 30 la notte scorsa. Infatti nella notte del 25 luglio sono stati sequestrati, oltre ai 30 km di reti, anche 5 motopescherecci: per quest'operazione nei mari della Calabria ionica le Capitanerie si sono servite di 5 navi, 1 elicottero e 2 aerei.

Dassari ha dichiarato che le aree più sensibili alla pesca a strascico, da gennaio a giugno di quest'anno, sono stati l'Argentario, l'Arcipelago Pontino, il Golfo di Napoli e la Sicilia ionica, dove sono stati elevati 2.162 verbali di sequestro amministrativo.

L'Ammiraglio Ispettore Capo ha concluso dicendo che «con molte Regioni, lavoriamo in convenzione, offriamo i nostri servizi, diventando l'anello di congiunzione tra il decentramento e gli organi centrali». «L'ultimo accordo è stato siglato con l'Emilia-Romagna, prima ancora con la Liguria, mentre con la Sicilia stiamo chiudendo proprio in questi giorni e presto forse anche con la Puglia»

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