New York: sciopero dei dipendenti del trasporto pubblico, la città nel caos

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20 dicembre 2005

La stazione della 45th Street chiusa

Il primo sciopero dei mezzi di trasporto pubblico a New York dopo 25 anni ha paralizzato la città. Sette milioni di pendolari hanno dovuto trovare mezzi alternativi per raggiungere i posti di lavoro.

Gruppo di scioperanti

Lo sciopero è scattato improvviso alle 3 di notte, anche se era stato preannunciato da diversi giorni. I lavoratori hanno impedito l'uscita di qualsiasi mezzo della Metropolitan Transit, facendo infuriare infuriare le autorità newyorchesi.

L'azienda aveva rinunciato a quasi tutte le misure per tagliare le spese pensionistiche, offrendo un aumento retributivo del 10,5%, da diluirsi in tre anni. Il sindacato centrale, Trasport Workers Union, aveva considerato significativa l'ultima offerta, ma il sincacato locale Local 100, l'ha rifiutata, andando alla rottura delle trattative.

La città è preoccupata. L'ultimo blocco dei trasporti durò undici giorni, mettendo i pendolari a dura prova.

In questa occasione è presente l'incognita giudiziaria, in quanto questo tipo di sciopero è illegale. Un giudice ha già condannato il sindacato ad una mega multa di 1 milione di dollari per ogni giorno di sciopero, ma il sindacato si è preparato, mettendo da parte diversi milioni di dollari in previsione delle azioni legali. A capo della "rivolta", il sindacalista Roger Touissant, che si contrappone al sindaco della città, Michael Bloomberg.

Picchettaggio al Kingsbridge Bus Depot.
Foto di Sander Koyfman

Intanto ogni accesso a Manhattan viene filtrato. Ogni automobile deve contenere almeno 4 persone, taxi compresi. Perfino i giganteschi fuoristrada e le limousine con i vetri oscurati, che prima sfrecciavano lungo le vie incuranti dei passanti, ora rallentano a finestrini abbassati, nella speranza di raccogliere un po' delle persone appiedate e per poter entrare a Manhattan superando il blocco della polizia.

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