Omosessuale cacciato da casa: morso dai topi nel sottoscala dove abitava

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domenica 28 ottobre 2018

Monte di Procida

È stato allontanato da casa da suo fratello perché gay ed è andato a vivere in condizioni spaventose in un seminterrato senza servizi igienici; dopo essere stato ricoverato in ospedale per le sue patologie, i medici gli hanno scoperto dei segni di morsi da parte di topi. Questa triste vicenda di emarginazione è avvenuta a Monte di Procida (in provincia di Napoli): l'Arcigay di Napoli ha subito contattato il sindaco della cttadina che si è impegnato a fare trovare, al più presto, una sistemazione adeguata.

Antonello Sannino, Presidente dell'Associazione, racconta che Sergio, quarantenne e invalido al cento per cento, a seguito di un incidente sulla nave da carico su cui lavorava, è stato cacciato di casa il 2 ottobre scorso, di ritorno da una degenza ospedaliera. Il fratello gli ha infatti impedito di rientrare in casa, buttandogli vestiti e oggetti dal balcone. Da quel giorno Sergio è stato costretto a vivere in un sottoscala sporco, utilizzando un bidone come wc e lavandosi di notte in una fontana per evitare di farsi vedere dai vicini durante il giorno.

Il sindaco del paesino, Giuseppe Pugliese, dichiara di non conoscere la situazione familiare, ma che non esiste una comunità omofoba. Si sapeva delle difficoltà dell'uomo e lo hanno aiutato, sia il Comune che la parrocchia. Gli è stato pure assegnato un contributo una tantum, e proposto il ricovero in alcune strutture, ma ha sempre rifiutato. Volevano fargli anche assegnargli il reddito di inclusione, ma l'INPS glielo ha negato forse perché gli sono intestati alcuni beni avuti in eredità.

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