Pakistan: otto cristiani uccisi, Benedetto XVI chiede rispetto per i perseguitati

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domenica 2 agosto 2009

A seguito degli attacchi religiosi nei quali otto cristiani hanno perso la vita a Gorja, nel Pakistan, Papa Benedetto XVI ha invitato, come ha riferito Radio Vaticana, «a pregare per i cristiani che sono discriminati e perseguitati a causa del nome di Cristo, poiché vengano riconosciuti i diritti umani, l'uguaglianza e la libertà religiosa e affinché possano vivere e professare liberamente la propria fede».

La situazione, secondo quanto ha riferito Padre Bernardo Cervellera, che dirige l'agenzia di informazione cattolica AsiaNews, è gravissima: «Almeno 3 mila musulmani a Gorja hanno messo a ferro e fuoco la parte cristiana del villaggio», e «alcuni cristiani sono rimasti intrappolati dentro le case e sono bruciati vivi». Al centro della vicenda, l'accusa, rivolta a tre cristiani, di aver dissacrato il Corano nel corso di una cerimonia nuziale.

Anche il numero dei morti è incerto: ufficialmente sono stati diramati i nomi di sette vittime, ma in realtà potrebbero essere nove o anche di più, sempre secondo Cervellera, che ha aggiunto: «Tutto il villaggio è andato distrutto, almeno 50 case di cristiani sono state distrutte. Altri sono fuggiti e sono rimasti nella foresta e sulle montagne vicine, finché i loro parenti sono arrivati nella notte e li hanno raccolti con le loro macchine»

Fonti[modifica]

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